Classificazione spettrale

 

Uno strumento amatoriale consente la classificazione delle stelle in almeno due modi, a seconda che gli spettri prodotti siano a bassa o alta risoluzione. Nel primo caso non e’ importante se sono visibili solo poche righe, e’ necessario pero’ che sia coperto l’intero range spettrale del visibile o buona parte di esso. Il profilo di intensita’ puo’ essere analizzato con tools che lavorano sulla base della legge di Planck (es. Visual Spec) e che restituiscono la temperatura effettiva della stella. E’ possibile utilizzare anche la legge dello spostamento di Wien che, con una semplice formula, fornisce la temperatura sulla base della lunghezza d’onda a cui corrisponde la massima intensita’ del continuo. In entrambi i casi e’ mandatorio che lo spettro sia corretto per la risposta strumentale e per l’assorbimento atmosferico (il tool assiste anche in questo), altrimenti il calcolo della temperatura risultera’ falsato.

Con spettri a risoluzione maggiore si ottiene una migliore precisione sfruttando il rapporto tra le intensita’ di molte righe caratteristiche. Cio’ e’ possibile perche’ ad ogni temperatura corrisponde, per ogni elemento, una certa probabilita’ che le righe associate al suo stato compaiano nello spettro. Nel seguente schema e’ mostrata, per stelle di sequenza principale, l’intensita’ relativa delle righe in funzione della temperatura (e della classe spettrale):

Si nota ad esempio come le righe dell’idrogeno raggiungano la massima visibilita’ nella classe A0, oppure le bande dell’ossido di titanio (TiO) comincino a diventare visibili solo sotto i 3900 K in stelle di classe M. Il rapporto tra le intensita’ di righe spettrali differenti e’ in grado di fornire una indicazione molto precisa della temperatura. Nella letteratura scientifica sono pubblicate apposite tabelle con le quali effettuare un confronto dei dati rilevati sul proprio spettro.

Oltre la classificazione di stelle “normali” non va dimenticato che esiste un certo numero di stelle che non riescono a trovare una collocazione nelle classi principali (OBAFGKM) a causa di alcune peculiarita’ o “anomalie” nello spettro. Le pagine segnalate dal link seguente descrivono in dettaglio le classe peculiari piu’ importanti:

http://www.astrogeo.va.it/astronom/spettri/pec.htm

Strumento ottimale: reticolo a diffrazione, spettroscopio a media risoluzione

Approfondimenti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione_stellare
http://spettroscopia.uai.it/Spettroscopia%20stellare.di%20nebulose%20planetarie%20e%20DSO.htm
http://www.astrogeo.va.it/astronom/spettri/stelle-O.htm
http://bmauclaire.free.fr/astronomie/spectro/atlas/seriebr/

 

 

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