La rivincita della sonda Akatsuki
Da La Repubblica .it del 2/1/2016 (pubblicato il 29/12/2015)
(http://www.repubblica.it/scienze/2015/1 ... ef=HRERO-1)
La sonda Akatsuki, lanciata nel 2010, è entrata nell'orbita del pianeta a inizio dicembre. Vi sarebbe dovuta arrivare esattamente 5 anni prima, ma un guasto nel serbatoio ha costretto il veicolo alla via più lunga. Ora studierà l'atmosfera di Venere, alla ricerca di vulcani ed eventi meteorologici.
AKATSUKI ce l'ha fatta: alle 8,51 (ora di Tokio) dello scorso 7 dicembre la sonda Giapponese è entrata nell'orbita di Venere. Un successo frutto della tenacia degli scienziati nipponici, che arriva con ben cinque anni di ritardo: la navetta conosciuta anche come Planet C, e Venus Climate Orbiter, era stata infatti lanciato il 20 maggio del 2010 e avrebbe dovuto raggiungere il suo obbiettivo il 7 dicembre dello stesso anno, per una missione dedicata allo studio meteorologico dell'atmosfera di Venere. Un guasto del motore principale aveva però compromesso l'ingresso in orbita, costringendo la sonda giapponese a prendere la via lunga: un viaggio di cinque anni intorno al Sole, che oggi l'ha portata finalmente a destinazione.
Per entrare in orbita alla sua prima visita su Venere la sonda avrebbe infatti dovuto accendere i motori per circa 11 minuti, rallentando abbastanza la sua corsa da essere catturata dalla gravità del pianeta. Come si è scoperto in seguito, un deposito di sale ha però ostruito una valvola fondamentale all'interno del serbatoio, provocando il surriscaldamento dei motori e il loro spegnimento dopo soli 3 minuti.
La frenata dunque non è stata sufficiente, e la sonda è entrata in un'orbita solare più interna rispetto a quella di Venere. Senza perdersi d'animo, gli scienziati della Jaxa, l'agenzia spaziale nipponica, hanno fatto i loro calcoli, scoprendo che la rotta presa dalla sonda avrebbe fornito una seconda possibilità dopo circa cinque anni. Hanno così spento la navicella, e iniziato la lunga attesa.
Con il motore fuori uso e diversi danni causati dall'eccessivo avvicinamento al Sole, il secondo tentativo è stato ben più complicato. Per rallentare Akatsuki ha infatti dovuto fare affidamento sui suoi propulsori, pensati però per impartire piccoli aggiustamenti di rotta e non per manovre di simile portata. Questa volta però è andato tutto bene: i quattro propulsori hanno lavorato ininterrottamente per 20 minuti, inserendo la sonda nell'orbita di Venere.
L'orbita ottenuta non è uguale a quella studiata inizialmente, e la sonda si trova ben più distante dall'atmosfera del previsto. Per questo, gli esperti della Jaxa lavoreranno nei prossimi mesi per avvicinarla il più possibile al pianeta, nella speranza di riuscire comunque ad utilizzare i sensori della sonda per la missione: studiare l'atmosfera di Venere, gli eventi meteorologici che la interessano, e la presenza di vulcani sulla sua superficie, nella speranza di comprendere meglio cosa abbia trasformato questo corpo celeste, considerato un potenziale gemello della nostra Terra per dimensioni e posizione, in un luogo tanto differente. Se tutto andrà come sperato, la nuova fase della missione dovrebbe avere inizio il 16 aprile del prossimo anno.
(http://www.repubblica.it/scienze/2015/1 ... ef=HRERO-1)
La sonda Akatsuki, lanciata nel 2010, è entrata nell'orbita del pianeta a inizio dicembre. Vi sarebbe dovuta arrivare esattamente 5 anni prima, ma un guasto nel serbatoio ha costretto il veicolo alla via più lunga. Ora studierà l'atmosfera di Venere, alla ricerca di vulcani ed eventi meteorologici.
AKATSUKI ce l'ha fatta: alle 8,51 (ora di Tokio) dello scorso 7 dicembre la sonda Giapponese è entrata nell'orbita di Venere. Un successo frutto della tenacia degli scienziati nipponici, che arriva con ben cinque anni di ritardo: la navetta conosciuta anche come Planet C, e Venus Climate Orbiter, era stata infatti lanciato il 20 maggio del 2010 e avrebbe dovuto raggiungere il suo obbiettivo il 7 dicembre dello stesso anno, per una missione dedicata allo studio meteorologico dell'atmosfera di Venere. Un guasto del motore principale aveva però compromesso l'ingresso in orbita, costringendo la sonda giapponese a prendere la via lunga: un viaggio di cinque anni intorno al Sole, che oggi l'ha portata finalmente a destinazione.
Per entrare in orbita alla sua prima visita su Venere la sonda avrebbe infatti dovuto accendere i motori per circa 11 minuti, rallentando abbastanza la sua corsa da essere catturata dalla gravità del pianeta. Come si è scoperto in seguito, un deposito di sale ha però ostruito una valvola fondamentale all'interno del serbatoio, provocando il surriscaldamento dei motori e il loro spegnimento dopo soli 3 minuti.
La frenata dunque non è stata sufficiente, e la sonda è entrata in un'orbita solare più interna rispetto a quella di Venere. Senza perdersi d'animo, gli scienziati della Jaxa, l'agenzia spaziale nipponica, hanno fatto i loro calcoli, scoprendo che la rotta presa dalla sonda avrebbe fornito una seconda possibilità dopo circa cinque anni. Hanno così spento la navicella, e iniziato la lunga attesa.
Con il motore fuori uso e diversi danni causati dall'eccessivo avvicinamento al Sole, il secondo tentativo è stato ben più complicato. Per rallentare Akatsuki ha infatti dovuto fare affidamento sui suoi propulsori, pensati però per impartire piccoli aggiustamenti di rotta e non per manovre di simile portata. Questa volta però è andato tutto bene: i quattro propulsori hanno lavorato ininterrottamente per 20 minuti, inserendo la sonda nell'orbita di Venere.
L'orbita ottenuta non è uguale a quella studiata inizialmente, e la sonda si trova ben più distante dall'atmosfera del previsto. Per questo, gli esperti della Jaxa lavoreranno nei prossimi mesi per avvicinarla il più possibile al pianeta, nella speranza di riuscire comunque ad utilizzare i sensori della sonda per la missione: studiare l'atmosfera di Venere, gli eventi meteorologici che la interessano, e la presenza di vulcani sulla sua superficie, nella speranza di comprendere meglio cosa abbia trasformato questo corpo celeste, considerato un potenziale gemello della nostra Terra per dimensioni e posizione, in un luogo tanto differente. Se tutto andrà come sperato, la nuova fase della missione dovrebbe avere inizio il 16 aprile del prossimo anno.
- Alessandro
- Quasar Dipendente
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- Iscritto il: 30 giu 2015, 20:35
- Località: Roma / L'Aquila
Grazie per l'info Alessandro.A presto Umberto
- umberto
- Quasar Guru
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2 messaggi
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