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Fotometria con Astroart 5

Il messaggio delle stelle nel flusso luminoso.

Messaggioda Paolo » 4 dic 2014, 18:02

Per la rassegna di applicativi in grado di effettuare misure fotometriche segnalo Astroart 5 (che molti di noi utilizzano). Il software ha una apposita funzione di calibrazione fotometrica delle immagini CCD che utilizza stelle di riferimento a bordo di diversi cataloghi (su disco oppure on-line sul web).

Ho trovato due interessanti tutorial preparati dal bravissimo Martino Nicolini (uno degli sviluppatori di AA):

Transito di un pianeta extrasolare:
http://www.pixelsoft.it/tut/qatar1b/QATAR1B.html

Fotometria con la DSLR:
http://www.pixelsoft.it/AAVSO/AAVSO.html

Sebbene in passato abbia utilizzato qualche volta questa funzionalita' di AA, posso dire che l'argomento e' nuovo anche per me, quindi non mi fate domande! :D

Ciao,
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Messaggioda umberto » 4 dic 2014, 22:05

Mi sembrava strano che non ci fossero dei software per accelerare l'elaborazione. Ok Paolo, aspettiamo con pazienza per fare le domande, tu facci sapere quando hai terminato gli studi. Saluti Umberto.
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Messaggioda Paolo Maria Ruscitti » 4 dic 2014, 23:14

Benissimo Paolo, sono guide interessanti che rispondono proprio al quesito di Umberto sull'automazione delle misure. Tra le cose interessanti, mi sembra di capire che la spunta sul pannello di setup della prima guida, "Iterative background calculation", dove si impostano anche i raggi delle aperture, sia l'opzione che abilita il calcolo del fondo cielo anche in presenza di eventuali stelle nell'ultimo anello, proprio quello del fondo. E' un algoritmo che alcuni software possiedono, molto comodo, e che dovrebbe avere anche AA, eventualmente si può chiedere. Potrei sbagliare, ma anche guardando le immagini successive mi sembra che sia così. Ci informeremo!
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Messaggioda Paolo » 5 dic 2014, 15:22

Ciao Paolo, credo anche io che AA possa calcolare il livello del fondo correttamente anche in presenza di stelle nella corona, d'altra parte la capacita' di estrarre il valore del fondo cielo da una immagine (parametro B) o da una selezione comprensiva di stelle (nelle statistiche) e' nota.

Visto il maltempo ormai costante, ho tirato fuori i vecchi frame (del 2008) dell'osservazione dell'asteroide Alma con cui vorrei provare il processo automatico di AA. Il rapporto s/r del target e' basso ma la variazione di luce durante la sua rotazione e' molto ampia. Ci sono anche due interruzioni di qualche minuto fra le osservazioni sequenziali. In ogni caso e' solo per fare una prova, vi tengo informati.

Il discorso degli automatismi in fase di elaborazione e' senz'altro interessante ma prima di tutto vorrei capire bene i principi operativi. La fotometria non mi risulta sia semplice, dovendo fare misurazioni del flusso luminoso in singole bande ha piu' problemi rispetto alla spettroscopia dove riusciamo a "uniformare" tutto lo spettro con una sola operazione. Ad esempio come gestire il problema delle stelle "colorate" (estremizzando, due stelle con stessa mag V nota ma colore blu e rosso potrebbero portare a misure del flusso differenti). Insomma... c'e' parecchio da fare prima di pensare a velocizzare le cose!

A presto
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Messaggioda Paolo Maria Ruscitti » 5 dic 2014, 15:56

Paolo ha scritto:...Il discorso degli automatismi in fase di elaborazione e' senz'altro interessante ma prima di tutto vorrei capire bene i principi operativi. La fotometria non mi risulta sia semplice, dovendo fare misurazioni del flusso luminoso in singole bande ha piu' problemi rispetto alla spettroscopia dove riusciamo a "uniformare" tutto lo spettro con una sola operazione. Ad esempio come gestire il problema delle stelle "colorate" (estremizzando, due stelle con stessa mag V nota ma colore blu e rosso potrebbero portare a misure del flusso differenti). Insomma... c'e' parecchio da fare prima di pensare a velocizzare le cose!...
Hai fatto centro Paolo! Il punto è proprio questo. In condizioni non ideali (quelle ideali non esistono nemmeno dal punto di vista teorico poiché le stelle hanno comunque colori differenti), ci troviamo spesso a dover fare i conti con quanto da te paventato! Questo è il motivo per cui è necessario determinare i coefficienti di trasformazione per la nostra strumentazione: ottiche, filtri e così via. Tutto questo per standardizzare le misure.
A tale fine è necessario conoscere due cose: il colore delle stelle che stiamo misurando (colore differenziale strumentale) e l'effetto del colore sulla magnitudine differenziale (magnitudine differenziale strumentale). I coefficienti di trasformazione si trovano relazionando le nostre misure con quelle ottenute su campi standard tipo l'ammasso M67 e altri.
Visto il mal tempo non potrò fare un esempio diretto, ma mi riservo di scrivere qualcosa quanto prima.
Insomma "il tutto in automatico" si può fare, ma con molta attenzione! E poi il bello è anche questo no? Lavorare un po' sulle nostre misure!
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Messaggioda maxcaimmi » 6 dic 2014, 20:19

Grazie P.M. sarà molto utile quanto scrivi... spero che più avanti affronterai anche il caso di una misura fatta su una SN! :D
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Messaggioda Paolo Maria Ruscitti » 7 dic 2014, 9:43

Ciao Max, grazie. Sicuramente parleremo anche di fotometria di SN.
Per quanto riguarda AA5, ho avuto conferma. L'opzione "Iterative background calculation", per chi utilizza l'interfaccia in italiano è "Calcolo fondo cielo iterativo", serve proprio per eliminare il contributo di eventuali stelle presenti nell'apertura del fondo cielo. Gli autori hanno chiarito sul forum di AA che questa opzione non è necessaria in presenza di poche stelle "contaminatrici" poiché l'algoritmo utilizzando per il calcolo del fondo cielo già aggira valori spuri, mentre è necessaria l'opzione nel caso di campi stellari molto affollati.
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Messaggioda Paolo » 9 dic 2014, 18:50

Ciao Paolo, grazie per l'aggiornamento. La funzionalita' di cui parli e' molto importante perche' a volte i campi stellari sono affollati e sarebbe un peccato ridurre troppo l'area per l'analisi del fondo cielo.

Anche io ho fatto qulche prova. Purtroppo non sono riuscito a stimare in modo automatico la magnitudine dell'asteroide che, seppure lentamente, si muove fra le stelle. Se lo inseguo (allineamento dei frame ad una stella), dopo un paio di frame il valore di luminosita' delle stelle di riferimento (ensemble) precipita, segno che queste escono dall'area fotometrica. Viceversa se lascio le stelle immobili (allineamento con pattern stellare), gli ADU dell'asteroide precipitano dopo qualche frame. Forse questa modalita' e' valida solo per soggetti fermi ma potrei non aver compreso io il corretto utilizzo.

Come Max, sono curioso anche io di capire il senso della magnitudine "unfiltered". A volte e' l'unica possibile per la debolezza del soggetto (con un filtro il rapporto s/r si abbasserebbe troppo). Tale misura e' usata anche in ATEL e follow-up CBAT, quindi immagino la sua validita' sia assodata. Pero' siamo senza filtri fotometrici...

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