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Spettro della cometa Lovejoy Q2 2014

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda Paolo » 9 apr 2015, 13:16

Grazie Marco! Nico, ogni osservazione rappresenta un dato unico, pertanto prezioso. A mio avviso cio' vale per tutte le attivita' ma ancora di piu' per la spettroscopia dove coloro che producono dati sono davvero pochi. Nello specifico, il vostro spettro e' perfettamente idoneo per controllare l'evoluzione delle varie caratteristiche. Teniamo conto che la cometa e' stata molto stabile ed ha variato pochissimo la distanza eliocentrica durante il periodo osservativo, quindi gli spettri non hanno subito grandi variazioni, specie quelli a bassa risoluzione (qualcosa si e' visto ma ha riguardato il CN nell'UV e il C3).

Marco, l'esperienza del butano mi e' sembrata carina ed appropriata per l'articolo ma ti assicuro che l'idea e' venuta fuori in modo semplicissimo: basta googlare "Swan bands". Ti esce fuori tanta di quella roba...

E' stato bello lavorare nella casetta osservatorio (ho usato un fornello da campo, si vede nella foto piccola) di notte durante una serie di temporali. Ho pensato: cavolo, porto a casa uno spettro anche con questo tempaccio! C'e' voluto parecchio perche', mettendo la fiamma cosi' vicino al telescopio (circa un metro), pochissima luce viene convogliata nello spettroscopio.

Paolo
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Messaggioda Paolo Maria Ruscitti » 9 apr 2015, 21:03

E' stato un grande piacere leggere questo articolo caro Paolo, veramente ricco di informazioni, un sunto sulla spettroscopia cometaria! :ymapplause: :ymapplause:
Paolo ha scritto:...E' stato bello lavorare nella casetta osservatorio (ho usato un fornello da campo, si vede nella foto piccola) di notte durante una serie di temporali. Ho pensato: cavolo, porto a casa uno spettro anche con questo tempaccio!...
Questo poi davvero non si commenta, anzi si commenta da solo! :ymapplause:
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Paolo Maria Ruscitti
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Messaggioda Paolo » 10 apr 2015, 17:29

Grazie per l'apprezzamento Paolo! Lo scopo principale dell'articolo e' di mostrare l'ottimo e variegato lavoro fatto da tutti gli osservatori della rete ARAS. Ho aggiunto qualche piccola considerazione e, credimi, dopo aver approfondito appena con la lettura di alcuni documenti professionali, ho capito che la spettroscopia cometaria e' davvero complicata! Per fortuna alcuni concetti di base sono alla portata. Sarebbe assai auspicabile un esame approfondito degli spettri da parte di professionisti.

Purtroppo e' un po' difficile calibrarli in flusso assoluto perche' le comete si presentano come oggetti estesi sulla fenditura, altrimenti avremmo potuto fare anche delle interessanti analisi quantitative come, per ogni specie, quante molecole vengono rilasciate ogni secondo. Immagino che anche in ambito fotometrico le stime di magnitudine di un soggetto esteso con una condensazione centrale di grado variabile da caso a caso non siano semplici da fare.

A presto!
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