Lumenera
E' verissimo Paolo, su una mono puoi usare filtri ir pass, ecc.
Però la differenza dei fotogrammi che dicevo secondo te non è di peso?
Però la differenza dei fotogrammi che dicevo secondo te non è di peso?
- Guido
Non e' facile dare una risposta precisa ed esaustiva ma non credo che tutto possa ridursi ad una semplice formula matematica. Solo un esempio. Come hai sicuramente notato, con il sensore monocromatico le riprese planetarie effettuate attraverso il filtro blu sono notevolmente sottoesposte a parita' di parametri (gain/esp). Io trovo abbastanza differente anche il verde rispetto al rosso. Con le riprese separate ottimizzo i parametri per ogni filtro, a tutto beneficio della omogeneita' di dinamica dei tre canali e quindi della sintesi finale. Secondo me e' difficile che su una camera a colori, per mezzo dei driver, sia possibile effettuare queste compensazioni in maniera cosi' pulita e senza impatti indesiderati sugli altri canali.
Altro discorso e' quello della risoluzione, dovuto al fatto che con la matrice di Bayer il singolo filtraggio non "impegna" in modo diretto tutti i pixel del sensore. Questo naturalmente non significa che con il sensore a colori la risoluzione ad esempio del blu o del rosso sia dimezzata (con le adiacenze vengono comunque sintetizzati tutti i pixel del sensore), ma credo che non sia esattamente la stessa cosa. In questo contesto e' la turbolenza a "spalmare" i dettagli e rendere le differenze di prestazioni meno percepibili, ma chissa'...
In definitiva, secondo me, oltre a formulare il calcolo matematico come quello che hai citato bisogna tenere conto di altri fattori che potrebbero compensare ampiamente.
Vabbe', sono di parte... sara' che mi trovo cosi' bene a lavorare con il sensore monocromatico. Di certo una camera a colori e' piu' pratica da usare per produrre immagini a colori, questo e' fuori discussione. Ma a noi astrofili le sfide piacciono, altrimenti ci annoiamo (scherzo eh... ne abbiamo pure troppi di guai)...
Ciao ciao
Paolo
Altro discorso e' quello della risoluzione, dovuto al fatto che con la matrice di Bayer il singolo filtraggio non "impegna" in modo diretto tutti i pixel del sensore. Questo naturalmente non significa che con il sensore a colori la risoluzione ad esempio del blu o del rosso sia dimezzata (con le adiacenze vengono comunque sintetizzati tutti i pixel del sensore), ma credo che non sia esattamente la stessa cosa. In questo contesto e' la turbolenza a "spalmare" i dettagli e rendere le differenze di prestazioni meno percepibili, ma chissa'...
In definitiva, secondo me, oltre a formulare il calcolo matematico come quello che hai citato bisogna tenere conto di altri fattori che potrebbero compensare ampiamente.
Vabbe', sono di parte... sara' che mi trovo cosi' bene a lavorare con il sensore monocromatico. Di certo una camera a colori e' piu' pratica da usare per produrre immagini a colori, questo e' fuori discussione. Ma a noi astrofili le sfide piacciono, altrimenti ci annoiamo (scherzo eh... ne abbiamo pure troppi di guai)...
Ciao ciao
Paolo
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Paolo - Quasar Guru
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- Iscritto il: 16 gen 2006, 22:49
- Località: L'Aquila
L'ideale sarebbe provare nella stessa sera, dallo stesso posto, con la medesima strumentazione due camere come la dmk o la dbk.
Da quel che vedo in rete e dall'esperienza che mi sto facendo cn la mia mono, con il seeing medio che abbiamo dalle nostre parti, nelle riprese planetarie su saturno la camera a colori è in vantaggio come resa. Su marte invece è stato differente.
Sono così tanti i fattori in gioco... certo dovendosi orientare su una sola camera e andando incontro a un periodo magrissimo di hires planetario la mono vince a mani basse.
Però Paolo io resto con la mia idea che il quadruplo dei fotogrammi che la colori prenderebbero a parità di tempo hanno un grande peso...
Intanto ti posso dire che ho risolto il problema acclimatamento perchè ho fatto rifare l'estrattore. Ieri sera sono stato operativo in un'ora senza l'ombra di una piuma, e l'aria era fresca perchè era piovuto!
Poi posto le foto del gingillo, lo sto ancora perfezionando, il primo a imbuto che avevo fatto al confronto era una ciofeca.
Da quel che vedo in rete e dall'esperienza che mi sto facendo cn la mia mono, con il seeing medio che abbiamo dalle nostre parti, nelle riprese planetarie su saturno la camera a colori è in vantaggio come resa. Su marte invece è stato differente.
Sono così tanti i fattori in gioco... certo dovendosi orientare su una sola camera e andando incontro a un periodo magrissimo di hires planetario la mono vince a mani basse.
Però Paolo io resto con la mia idea che il quadruplo dei fotogrammi che la colori prenderebbero a parità di tempo hanno un grande peso...
Intanto ti posso dire che ho risolto il problema acclimatamento perchè ho fatto rifare l'estrattore. Ieri sera sono stato operativo in un'ora senza l'ombra di una piuma, e l'aria era fresca perchè era piovuto!
Poi posto le foto del gingillo, lo sto ancora perfezionando, il primo a imbuto che avevo fatto al confronto era una ciofeca.
- Guido
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