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guida per alpy600 assemblata

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda miror » 15 giu 2015, 9:14

Nell’idea che possa servire a chi possiede l’alpy 600 o come implementazione su sistemi simili, vi descrivo brevemente il mio sistema auto assemblato che consiste nell’alpy, in un’autoguida e in una lampada di calibrazione. Il sistema non integra una lampada bianca per il flat che volutamente ho scelto di sistemare esternamente al telescopio
Premetto dicendo che la mia grande fortuna è quella di lavorare, in qualità di tecnico, in un laboratorio di ricerca, per cui una piccola parte del materiale è stata recuperata perché obsoleta o danneggiata. Acquistando tutti i pezzi dalla ditta Thorlabs, la spesa si aggira intorno ai 500 euro compresi i raccordi fatti dal tornitore. Se invece si pretende qualcosa di più come un doppietto per focalizzare l’immagine sulla camera guida ed una messa a fuoco fine, la spesa sale fino a 700 euro circa (compresi i pezzi del tornitore). Nel peggiore dei casi, si risparmierebbero circa 700 euro.
Il core della guida è il cubo nero al centro del sistema che raccorda il tutto.
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A questo si aggiungono un tubo che regge la lampada di calibrazione (inserita nel cubo nero con il porta lampada bianco), tre tubi che alloggiano le due lenti da 1”e che costituiscono il sistema di messa fuoco sulla camera guida (quella azzurra è una DMK), due adattatori che alloggiano sia il supporto per lo specchio ellittico da ½” che devia verso la camera giuda la luce riflessa dalla fenditura (come Buil insegna), sia il riflettore che devia la luce della lampada nella fenditura. Ci sono inoltre diversi raccordi e gli adattatori da far fare da un tornitore in funzione degli strumenti che si possiedono (telescopio, camera ccd, ecc.).
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La lampada è il bulbo di uno starter relco collegato a 220V con un resistore da circa 24 kOhm. Per perdere meno luce possibile ho fatto eliminare dal tornitore la verniciatura nera all’interno del tubo rendendolo riflettente come potete intravedere nella foto. Inoltre non serve aggiungere lenti per collimare o focalizzare la sua luce; è necessario però un banale supporto bianco e non riflettente a specchio (quello che ho chiamato riflettore sopra) che migliora la diffusione della sorgente.
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Credo comunque che se si è bravi nella progettazione e nel reperimento di alcuni pezzi, si può risparmiare e ottimizzare il sistema curando anche l’aspetto del peso che in questa configurazione è di 660 gr circa, 100 gr in più del sistema originale.
Particolare in 3D dei raccordi di alluminio con il cubo nero della Thorlabs montato sopra:
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Messaggioda Paolo » 15 giu 2015, 16:20

Ciao Paolo, grazie infinite per il tuo dettagliatissimo post che in questo momento risultera' molto utile sia a Tullio, che intende costrire uno spettroscopio, sia a tutti coloro che non hanno un sistema cosi' raffinato per la guida e la luce di calibrazione.

Una curiosita': se ho capito bene, il diffusore per la Relco non si muove (non si pone davanti alla fenditura ma resta di lato). Riesce comunque a illuminare la fenditura? Quanto dura l'esposizione per avere le righe sufficientemente esposte?

Complimenti per la stupenda realizzazione!

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Messaggioda miror » 16 giu 2015, 14:37

Ciao Paolo e grazie per il feedback,
il diffusore si muove a mo' di stantuffo: quando serve acquisire uno spettro della lampada viene spinto verso l'interno, quando invece bisogna acquisire spettri di stelle viene tirato fuori come mostrano le foto allegate (push e pull). Il tempo di esposizione massimo è di 10 secondi oltre il quale comincia a saturare la linea 6965.4 dell' argon.

Il sistema non è comodissimo ma a breve lo sostituirò con un riflettore che può ruotare (manualmente) simile a quello del sistema venduto dalla shelyak. Per ora sto prendendo confidenza con il software che non mi risulta facile da usare ed ho ripreso soggetti relativamente brillanti raggiungendo un errore non inferiore a 0.14 utilizzando il metodo "calibration module".
scusate ma credo di avere dei problemi nell'allegare files
Allegati
lampada calibrazione.jpg
pull.jpg
push.jpg
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Messaggioda miror » 16 giu 2015, 14:39

ecco gli spettri di cui vi scrivevo
Allegati
murphid.jpg
adhafera.jpg
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Messaggioda Paolo » 18 giu 2015, 15:01

Adesso ho capito, davvero un sistema ben fatto! L'unico miglioramento possibile potrebbe essere l'automazione dei comandi da remoto (con scheda arduino o similari). Naturalmente e' una "finezza" che puo' aspettare (io ho lavorato senza per tanti anni)...

Con ISIS hai ben tre modi per calibrare in lunghezza d'onda. Il "calibration module" ha un RMS basso ma non arriva nell'UV, quindi l'errore reale e' superiore in questo intervallo (lo avrai sicuramente visto nel tutorial di Christian). Il top e' quello che fa uso sia della lampada che dello spettro di una stella tipo B/A. A me piace molto anche per il fatto che considera la velocita' radiale della stella. Potrebbe sembrare strano per uno spettro a bassa risoluzione ma evidentemente la precisione subpixel nella misura delle righe ne trae effettivo vantaggio (lavorando con piu' righe l'Alpy 600 permette di calcolare velocita' radiali molto piccole, cosa fattibile con una sola riga solo usando spettri a medio/alta risoluzione). Tutti e tre i metodi sono comunque validi per calibrare. In generale, per spettri a bassa risoluzione, non e' richiesta una precisione assai elevata.

Io non uso ISIS in modalita' Alpy 600 ma se hai qualche dubbio sulle funzionalita' del programma posso provare ad aiutarti. La cosa tra l'altro potrebbe risultare utile anche ad altri appassionati che lavorano con spettri a bassa risoluzione.

Complimenti per i profili, sono molto dettagliati in tutto il range! La qualita' dell'Alpy 600 si vede tutta!

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Messaggioda miror » 19 giu 2015, 8:56

Ciao Paolo,
in effetti con quel metodo l'errore nell'UV è più alto di quello calcolato: a volte ottengo una sovrapposizione quasi perfetta, altre invece le righe si scostano anche di 4-5 A sotto i 4000 A. A breve proverò il metodo di calibrazione stella di riferimento + lampada e vi farò sapere il risultato. Probabilmente ti chiederò un aiuto.
Grazie
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Messaggioda miror » 25 giu 2015, 9:07

Salve a tutti,
di seguito due spettri a confronto di Alderamin e Shelyak riprese per un totale di 160 sec la prima e 120 la seconda e calibrate col metodo stella di riferimento + lampada di calibrazione (starter Relco). Ancora un piccolo problema con la sola calibrazione di shelyak che risulta shiftata di 2-3 A da 3900A in giu probabilmente causato dalla lontananza della stella di riferimento rispetto a quella ripresa (più di 4-5 gradi). Bene per Alderamin.
Allegati
Alderamin Vs Shelyak.jpg
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Messaggioda Paolo » 30 giu 2015, 15:35

Spettri eccellenti Paolo! :ymapplause:

Sheliak e' una stella "strana". E' una Be parte di un sistema multiplo. Le sue righe evolvono in modo evidente (si vede bene a risoluzione un po' piu' alta) ed alcune della serie di Balmer presentano assorbimenti affiancati che potrebbero spostare leggermente il baricentro. Io non userei questa stella per una verifica della calibrazione in lunghezza d'onda.

Ho letto di una ottima stabilita' meccanica dell'Alpy 600. A te e' capitato di rilevare shift in pochi gradi di differenza nel puntamento del telescopio? Con il Lhires III succede ma per angoli piu' grandi di 4-5 gradi. Tra l'altro ISIS ha una apposita funzione per compensare gli spostamenti tra le varie esposizioni.

A presto,
Paolo
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