Oggi è 28 mar 2024, 14:15
   
Text Size
Login

Righe di calibrazione lampada Ar-Ne Alpy 600

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda Max » 20 gen 2020, 22:09

Ok grazie Lorenzo quindi mi conviene rifare tutto da capo e seguire le procedure che mi avete indicato perché con quelle immagini che ho fatto non vado molto lontano.
Grazie ancora domani riprovo tutto.
Avatar utente
Max
Quasar Dipendente
 
Messaggi: 629
Iscritto il: 14 ago 2017, 11:32
Località: Roma

Messaggioda Giorgio Clemente » 12 feb 2020, 19:17

Buongiorno a tutti. Mi inserisco nel post delle righe di calibrazione facendo un passo indietro. In particolare al riguardo della costruzione “home made" di un modulo di calibrazione per l'Alpy 600 con un mio modesto contributo di pensiero.
Qualora debba aprire un altro topic, non me ne vogliate ma ho frequentato raramente forum nel web e sono un po' "grezzo" nel muovermi (qualora sia fuori pista fatemi sapere che correggo la rotta...)
La strada che ho voluto seguire, dopo “acerrima" discussione con il Guru Paolo (amico di vecchia data) e che ringrazio per i preziosissimi consigli è quella di anteporre sull’asse ottico, prima della fenditura, una delle famose lampade Relco. Ovviamente tale lampada deve essere sfilabile terminata la calibrazione e dovendola alimentare a 220 volts ho optato per una costruzione solida e sicura...
In allegato foto e disegni di quello che avevo pensato di realizzare per utilizzare la lampada dello starter Relco (SC480) quale fonte di calibrazione per l'ALPY, sacrificando un raccordo T2 M/F lungo 40mm.
Dopo varie ricerche ho trovato degli starter RELCO a Messina... Tra l'altro mi risulta che queste lampade siano fuori produzione, pertanto, farne scorta!
Il portalampada con annesso interruttore e led l'ho già realizzato (vedi foto), invece, per inserire la lampada davanti alla fenditura sacrificherò/utilizzerò un raccordo T2 che ho fatto modificare da un tornitore (vedi disegno).
Adesso il pezzo è pronto… (vedi foto) e deve essere solo anodizzato.
Inoltre avendo una CCD SXVR-H18 il cui tiraggio meccanico è di 23 mm per stare nelle specifiche dell’ALPY (20mm +/- 1mm), dallo stesso tornitore ho fatto modificare il piatto di tilting della camera (sostanzialmente riducendone lo spessore) si da stare nei limiti di focheggiatura del reticolo (vds foto setup con indicato con la freccia il raccordo poi modificato).
Ho già fatto delle prove, senza per ora il raccordo, anteponendo la lampada davanti alla fenditura (o meglio li dove dovrebbe essere) e coprendo il tutto con un panno nero…
Riporto alcuni dubbi e considerazioni:
- la lampada emette una luce rosa/violacea veramente bassa... è normale?
- attaccando la lampada Relco alla rete domestica della 220, ho notato delle oscillazioni di luminosità (come se vi fosse un segnale modulante tale rumore). Questo anche staccando la CCD e spegnendo il cellulare. Non credo questo influisca sulla presenza delle righe di emissione al più sulla loro intensità, ma dovendo integrare e non avendo necessità di calibrare in flusso, correggetemi se sbaglio, non credo influisca sul frame di calibrazione in λ.
- riprendendo con l'Alpy la luce della lampada (per ora non schermata dal foglio traslucido/opaco da disegno tecnico) se non tolgo il cilindretto di plastica (quello della prova è trasparente sull'azzurrino con delle scritte) a tutto vantaggio della sicurezza (non ho contatti a giorno), succede quello che Paolo mi aveva anticipato per telefono e cioè che la plastica taglia le righe dell'UV o giù di lì (ma non ho fatto misure precise per dirvi da quale lunghezza d'onda; allego comunque foto) ma non le altre righe di emissione. In buona sostanza gli spettri sono identici con o senza copertura in plastica a parte la zona sx (blu/UV) dello spettro. Comunque il taglio è minimo (ritengo alla luce delle mie conoscenze attuali).
- per staccare le linee del blu ed aumentare il S/R ho dovuto fare una posa di ben 120 sec (! ndr: è normale?) anche se, ad onor del vero, la lampada non era posizionata in maniera ottimale ed era, di giorno, tenuta a mano davanti alla fenditura con un panno nero, come detto, che copriva la mano che la sorreggeva. Inoltre ho lasciato la copertura cilindrica in plastica durante la ripresa.
Cieli spettrali
Giorgio
Allegati
Relco plastic 120 sec.jpg
Relco plastic 5 sec.jpg
Relco 5 sec.jpg
setup.jpg
Raccordo T2 modificato.jpg
Portalampada Relco 4.jpg
Portalampada Relco 3.jpg
Portalampada Relco 2.jpg
Portalampada Relco 1.jpg
Modello portalampada draft r.jpg
Giorgio Clemente
Utente Junior
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 3 feb 2020, 14:25

Messaggioda umberto » 13 feb 2020, 13:06

Complimenti Giorgio! Arrangiarsi fa risparmiare denaro e dà anche soddisfazione di avere realizzato un accessorio che funziona bene.Io le stesse lampade le ho posizionate in quantità n°12 all'interno del paraluce del C8 in prossimità della lastra correttrice ottenendo una ottima lampada di calibrazione vedi: viewtopic.php?f=22&t=1591&start=24#p33314
La stessa cosa ha fatto il nostro amico Tonino al quale chiediamo di mostrarci la lampada da lui ottenuta.Umberto
umberto
Quasar Guru
 
Messaggi: 1590
Iscritto il: 11 gen 2011, 23:07

Messaggioda tonyven » 13 feb 2020, 21:33

Eccoci qua! Condivido con piacere questa esperienza.
Saluti Tonino

Relco_definitiva180.jpg
tonyven
Quasar Dipendente
 
Messaggi: 621
Iscritto il: 10 gen 2019, 17:54

Messaggioda Paolo » 14 feb 2020, 15:13

Ottimo inizio Giorgio!

- la lampada emette una luce rosa/violacea veramente bassa... è normale?

Si

- attaccando la lampada Relco alla rete domestica della 220, ho notato delle oscillazioni di luminosità (come se vi fosse un segnale modulante tale rumore). Questo anche staccando la CCD e spegnendo il cellulare. Non credo questo influisca sulla presenza delle righe di emissione al più sulla loro intensità, ma dovendo integrare e non avendo necessità di calibrare in flusso, correggetemi se sbaglio, non credo influisca sul frame di calibrazione in λ.

Succede anche a me e ho visto che dipende dalle singole lampade (in alcune la parte di gas eccitato si estende e si ritira, altre sono stabili). Nel mio caso non c'e' alcun impatto sulle righe, intensita' a parte. Invece Tonino mi ha riferito di una esperienza diversa, ovvero alcune lampade fra quelle acquistate (Relco?) non producevano uno spettro valido. Tonino puo' darti eventualmente maggiori infomazioni. Da quanto ho visto, fra lampada e lampada cambia l'intensita' di alcune righe (non la lunghezza d'onda). Ti consiglio di prendere lo spettro di quattro o cinque lampade diverse e di confrontarlo (direttamente il frame, non il profilo) con quello che vedi nel primo post del topic, verificando se sono ben visibili le righe marcate con il pallino rosso (sono quelle usate per default da ISIS per l'Alpy 600). Se la scala delle immagini non e' la stessa (molto probabile), usa photoshop o simili per riscalare il tuo frame in modo da far coincidere le righe con gli spettri sovrapposti (e' tutto piu' facile). Nota che ISIS puo' usare anche una lista di righe diverse (file mode) che sceglierai nel tuo spettro (escludendo se occorre le righe piu' deboli o che si trovano troppo vicine ad altre). Alla fine selezioni la lampada migliore (righe di calibrazione marcate e intensita' massima).

- per staccare le linee del blu ed aumentare il S/R ho dovuto fare una posa di ben 120 sec (! ndr: è normale?)...

Non so dirti l'esposizione occorrente con il modulo di calibrazione dell'Alpy. Usando il Lhires III configurato per la bassa risoluzione, ottengo uno spettro con righe ben marcate con 2 o 3 secondi. Considera che la lampada relco e' posizionata a 1 cm o poco piu' dalla fenditura (e che il flusso luminoso diminuisce con il quadrato della distanza). Inoltre la mia lampada ha intorno solo un sottile foglio di nastro opalino con funzione di diffusore.

Ti segnalo che sul forum c'e' un interessante topic di Paolo Cazzato (nickname miror) in cui descrive un sistema analogo per la calibrazione dell'Alpy 600.

Tienici informati sugli sviluppi!

Paolo
Avatar utente
Paolo
Quasar Guru
 
Messaggi: 7747
Iscritto il: 16 gen 2006, 22:49
Località: L'Aquila

Messaggioda Giorgio Clemente » 29 mar 2020, 18:55

Buongiorno ragazzi/e.
In questi momenti difficili spero il meglio per noi tutti.
In particolare ho trovato del tempo per rimettere mano all'astronomia (me lo sono imposto) e vi mando un aggiornamento del setup Alpy 600.
Finalmente sono riuscito a terminare il modulo di calibrazione (anodizzazione completata...) e sarei pronto a riprendere le stelle con un setup pienamente operativo.
Modulo guida dettaglio.jpg

Il backfocus meccanico della SXVR-H18 era 23mm (con il piatto di tilting originale) e ora con il piatto rifatto (eliminando il tilting che si può sempre fare all'occorrenza con un raccordo specifico a valle del setup) sono a 19mm, entro le specifiche dell'Alpy.
SXVR-H18 riduzione backfocus meccanico.jpg

In foto il setup definitivo con il modulo di calibrazione che alloggia la Relco dello SC480
Alpy 600 setup.jpg

e le lampade da inserire nel modulo (di cui una con una finestra fatta da un foglio di carta opaca, da disegno tecnico, per diffondere meglio la luce)
Lampade Relco.jpg

In foto i miei due spettroscopi:
- l'Alpy 600 l/mm a sx
- lo Star Analyser 100 l/mm con il sistema di raccordi rotanti per orientare lo spettro nel
CCD e nel campo abbracciato (FOV).
Alpy 600 & SA100.jpg

Mentre questo è il tavolo di lavoro ove ho messo a fuoco lo spettro generato dal reticolo dell'Alpy 600 sul CCD della SXVR-H18 modificata:
Setup taratura spettrografi.jpg

Ho cercato di posizionare con cura il fuoco del reticolo sul CCD utilizzando una lampada a risparmio energetico Extrastar a fluorescenza da 6400K...
(Di questa foto postata ho anche l'originale in FIT)
Extrastar 6400k.jpg

Ora inserendo nel modulo di calibrazione la lampada Relco (con la finetra di carta opaca) ottengo dopo ben 120 sec uno spettro così:
Relco 120.jpg

A spanne direi che con il fuoco proprio non ci siamo! Ma come mai lo spettro della lampada a fluorescenza (utilizzata per la focheggiatura del reticolo) era nitido ed a fuoco?
Scusate la domanda forse banale... ma vorrei uscire da questa "empasse".
Con la speranza di poterci rivedere sotto un cielo stellato vi mando un caloroso saluto
Ciao
Giorgio
Giorgio Clemente
Utente Junior
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 3 feb 2020, 14:25

Messaggioda Paolo » 30 mar 2020, 15:08

Ben fatto Giorgio, complimenti! Hai risparmiato un bel po' di soldini...

Simpatico anche il salvaconnettore della Lodestar!

A spanne direi che con il fuoco proprio non ci siamo! Ma come mai lo spettro della lampada a fluorescenza (utilizzata per la focheggiatura del reticolo) era nitido ed a fuoco?

E' dovuto alla diversa profondita' di campo. La lampada a fluorescenza tende ad essere vista come una sorgente puntiforme vicina (determina un rapporto focale F/D elevato), la Relco con il diffusore vicino alla fenditura invece viene vista dalla fenditura con un angolo molto ampio, situazione che equivale ad un rapporto focale molto piu' aperto.

Ti faccio un esempio. Se metti una flatbox a tutta apertura davanti alla lastra del C8, mandi sul piano focale un fascio f/10 (2000/200). Se invece usi una lampadina opalina del diametro di 5 cm, posta eccentricamente per evitare l'ostruzione, il piano focale viene illuminato da un fascio aperto a f/40 (2000/50). L'effetto sulla profondita' di campo (f/10 oppure f/40) e' assai diverso.

La messa a fuoco delle righe spettrali della lampada diventa molto piu' semplice e precisa quando il rapporto focale equivalente e' molto aperto. Ottimo, nel tuo caso, il diffusore opalino vicino alla fenditura.

Ti consiglio di ruotare gli spettri in modo da avere il blu a sinistra e il rosso a destra. Nessun problema, ci mancherebbe, soltanto e' comodo avere lo stesso orientamento dei grafici con i profili spettrali (ormai uno standard).

In questa immagine (ruotata di 180 gradi) ho evidenziato con le frecce quale deve essere la zona in cui dovresti curare per bene il fuoco delle righe di emissione (da circa 3800 a 7400). Oltre i 7600 A lo spettro non e' puro ma contaminato dal secondo ordine. Inoltre, se userai come molti di noi gli spettri di riferimento del catalogo Miles, non si va oltre i 7400 A. La parte destra del tuo spettro, con tutte quelle righe luminosissime, e' infrarosso vicino. Se non ricordo male, questa zona non si riesce a mantenere bene a fuoco assieme al visibile con l'Alpy 600 (ma non e' un problema).

Giorgio.jpg

Un'ultima cosa, lo spettro mi sembra ancora piuttosto debole. Forse accostando un po' di piu' la lampadina Relco al diffusore (evitando il contatto) potrebbe migliorare perche' la sorgente diventa piu' luminosa. Ma questo possiamo capirlo meglio con lo spettro a fuoco.

Cieli sereni anche a te! Se scopri l'orizzonte nord-ovest dalla tua abitazione potrai provare a prendere lo spettro della cometa Atlas Y4 (quando sara' piu' luminosa). Sarebbe una bellissima esperienza...

A presto,
Paolo
Avatar utente
Paolo
Quasar Guru
 
Messaggi: 7747
Iscritto il: 16 gen 2006, 22:49
Località: L'Aquila

Messaggioda Giorgio Clemente » 30 mar 2020, 15:24

Grazie Paolo.
Mi hai chiarito l'arcano...
Provo a rimettere a fuoco stavolta con le righe di emissione della Relco (e poi ritentare comunque uno spettro della lampada a fluorescenza).
Vi aggiorno.
Giorgio

PS: purtroppo il nordovest non lo vedo al di sotto dei 40° (+/-).
Non ho controllato le effemeridi della cometa. Per stasera a che altezza sull'orizzonte si trova (anche quelle di L'Aquila dovrebbero andar bene, grossomodo).
Giorgio Clemente
Utente Junior
 
Messaggi: 79
Iscritto il: 3 feb 2020, 14:25

PrecedenteProssimo

Torna a Spettroscopia, Radioastronomia

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti

cron

Chi c’è in linea

In totale ci sono 17 utenti connessi :: 0 iscritti, 0 nascosti e 17 ospiti (basato sugli utenti attivi negli ultimi 5 minuti)
Record di utenti connessi: 595 registrato il 22 dic 2022, 1:59

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti

Login Form