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ZWO ASI 183 MM Pro Mono

La nuova frontiera. Parliamo di questi sofisticati strumenti e di come hanno cambiato il mondo dell'astrofotografia.

Messaggioda Pering » 21 giu 2018, 13:04

A fonte Vetica si è parlato del CMOS ASI 183 MM Pro Mono del costo di euro 1200 circa
I 12 bit saranno sufficienti per riprendere oggetti di profondo cielo?
La FWC di soli 15000e sarà sufficiente?
ecco cosa riporta un sito di vendita:
Tipo di sensore Chip CMOS (Sony IMX183)
Dimensioni del chip (mm) 13,2 x 8,8
Megapixel 20,18
Dimensione pixel 2,4
Risoluzione foto 5496 x 3672
Profondità di bit (Bit) 12
Raffreddamento si
Interfacce USB 3.0 & USB 2.0
Connessione (lato telescopio) 1,25" & 2" & T2
Camera a colori no
Temperatura di operatività -5 - 45
Differenza max. di raffreddamento sotto la temperatura ambiente 45
Tempo di esposizione max. (min) 33,3
Tempo min. d'esposizione 32µ
Immagini per secondo 19
Rumore di lettura 1,6
Full Well Capacity 15.000
Distanza piano focale e flangia (mm) 6,5
Alimentatori 12
diagonale chip (mm) 15,9
Equipaggiamento
Ruota portafiltri no
Generale
Peso (g) 410
Serie ASI 183
Diametro (mm) 78
Lunghezza (mm) 85
Campi di utilizzo
AllSky, Meteore no
Autoguida no
Luna e pianeti si
Nebulose e Galassie si
Pering
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Messaggioda andreabelli » 21 giu 2018, 14:38

Dipende pure con quale strumento si intende utilizzarla, credo che con i pixel così piccoli possa essere impiegata con profitto solo con focali medio-corte, tipiche dei rifrattori apo, salvo il binning (che però anche in 2x2 non diventa granchè...)
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Messaggioda piero » 22 giu 2018, 11:08

Io sono interessato alla 1600 o alla gemella della qhy, con pixel da 3,8.
Il costo poco più di 1500 per entrambe.
Semmai sono un pelino indeciso se andare su qhy o zwo, pare che i driver della qhy diano noie.
La 183 è più selettiva secondo me.
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Messaggioda Paolo » 22 giu 2018, 13:41

Edo, i parametri piu' interessanti di quella camera sono il rumore di lettura davvero basso (puo' arrivare a 1.5e misurati) e l'efficienza quantica dell'84%, un valore al top delle camere (anche CCD) nostante i pixel molto piccoli. Il raffreddamento e' essenziale per contenere il rumore associato al segnale termico (altrimenti si poteva prendere il modello non raffreddato che costa meno).

Il ricampionamento mediante binning software, in caso di impiego con focali lunghe, comporta una riduzione della dimensione dell'immagine (a cui e' associato un guadagno di SNR):

No bin (2.4 uM): 5496 x 3672
Bin 2x2 (4.8 uM): 2748 x 1836
Bin 3x3 (7.2 uM): 1832 x 1224
Bin 4x4 (9.6 uM): 1372 x 918

Per fare un esempio, e' probabile che un RC con focale sopra i 2 metri necessiti del binning 3x3 o 4x4 per un corretto campionamento (ma tutto dipende dal seeing). Di solito con tali telescopi si cerca piu' il dettaglio che il grande campo (es. planetarie, galassie, globulari ecc.) quindi a mio avviso il formato ridotto (come dimensioni) potrebbe non rappresentare un grosso problema. E' chiaro che un astrografo a media/corta focale, capace di sfruttare il pixel piccolo, produrrebbe favolose immagini a pieno formato.

La dinamica (il convertitore e' a 12 bit) dipende dal settaggio del gain. Con il gain unitario (1e-/ADU) vale circa 2150. Volendo fare un raffronto, l'eccellente camera CCD ATIK460 ha una dinamica di circa 3300 (2^bit*gain/rumore di lettura -> 65536*0.274/5.5). Sono questi i numeri da confrontare (non 2^16 contro 2^12). La dinamica della ASI 183MM e' inferiore ma non e' affatto male.

Ti segnalo un test approfondito di Christian Buil dove sono riportate moltissime informazioni. Puoi vedere anche diversi frame di calibrazione e il loro utilizzo:

http://www.astrosurf.com/buil/asi183mm/

Il test e' svolto con finalita' nel campo della spettroscopia ma e' perfettamente applicabile alla normale fotografia del profondo cielo. Spesso i soggetti sono deboli e con lo spettrografo si catturano fotoni in piccola quantita', situazione del tutto simile alle riprese profonde deep sky dove il rumore di lettura e' dominante o comunque non trascurabile.

Il rumore di lettura cosi' basso permette di beneficiare della famigerata tecnica del "lucky imaging" anche con le riprese del profondo cielo, dato che per ogni frame si introduce un rumore decisamente piu' contenuto (1.5e- per pixel anziche' ad esempio 9e- della ST-8300). In ogni caso significa poter accorciare le subpose, con tutti i vantaggi che ne conseguono.

Il problema della bassa FWC potra' impattare sulle stelle (escludendo le pochissime nebulose e galassie molto luminose). Nel campo delle immagini con finalita' estetiche oggi comunque ci sono varie tecniche per gestirlo.

Chiacchiere a parte, nessuno trova sul web qualche immagine ben fatta con questa camera?

Paolo
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