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Spettroscopio didattico 3.0

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda Fab » 29 mag 2018, 10:43

Ciao Paolo
No problem per la guida.
Ho già in uso un Celestron 80/400 + ASI120mm che uso come sistema di autoguida con PH2D
per fotometria e astrometria asteroidi. La montatura è ampiamente dimensionata.

E' che usavo la camera di guida dello spettroscopio per non andare alla cieca
e portare la stella in fenditura.... X(
Ma...(domanda) la soluzione dello "specchio a mezzaluna" presentata su questo forum dal
forumista Marcoleo non è migliore ?

viewtopic.php?f=22&t=2050&p=15461#p15461

:-?
Fab
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Messaggioda Paolo » 29 mag 2018, 15:26

Ottimo Fabrizio!

E' che usavo la camera di guida dello spettroscopio per non andare alla cieca
e portare la stella in fenditura....

Ed e' sacrosanto! Senza, diventa un vero incubo quando hai a che fare con soggetti deboli mentre con quelli luminosi si puo' fare senza grandi difficolta'.

E' importante allineare il tutto con stelle molto luminose. Per allineare intendo annotare le coordinate x/y della stella nel campo della ASI 120 quando la camera principale registra uno spettro ottimale.

In pratica puoi procedere in questo modo. Apri la CCD in acquisizione continua con esposizioni di 1-2 secondi. Punti una stella come Vega o Arturo e ti sposti con i movimenti micrometrici della montatura fino a quando vedi che si forma uno spettro anche debole (con il tele principale e il tele guida preventivamente ben allineati dovresti farcela in breve tempo, se hai difficolta' prova ad usare Giove, luminosissimo ed esteso sul piano focale).

A questo punto, agganci la stella con PHD2 e provi a spostarla di 1 pixel sopra/sotto/dx/sx per vedere in quale direzione lo spettro diventa piu' luminoso o piu' spesso. Quando spostando non c'e' piu' un guadagno di segnale ti fermi, significa che il target e' centrato al meglio in fenditura.

Se in questo momento il target e' visibile anche nel campo della ASI 120, basta che annoti le sue coordinate nel frame. Una volta bloccato il target a queste coordinate con PHD2, sei pronto per integrare gli spettri. Se invece non lo vedi, devi allineare il tele guida meccanicamente e ripetere gli step precedenti (perche' intervenendo con le mani sullo strumento e facendo passare del tempo la stella sicuramente sara' uscita dalla fenditura).

Un discorso dedicato per la messa a fuoco del Newton. Come ti dicevo, con stelle luminose puoi anche sfocare. E' piu' semplice tenerle in fenditura. Una sorgente di 5-10 pixel (considero anche l'alone) scappa via prima di una "ciambellona" di 100 pixel. I due casi daranno origine spettri dalla forma diversa: singolo, sottile e molto luminoso il primo, spesso/doppio e piu' debole il secondo. Se quindi vuoi convergere nel fuoco (ad esempio per prendere lo spettro di un target meno luminoso), dopo averlo ritoccato ed aver ricentrato la stella in fenditura, fai le opportune valutazioni se muoverti intra o extra focale in base allo spessore e la luminosita' dello spettro. Con un po' di esperienza diventa banale.

Nota che tutte queste operazioni ti risulteranno molto utili quando avrai estratto il fuoco del newton e vorrai sistemare lo split-mirror.

Non so dirti per la fenditura a mezza luna, potresti provare. Ricordo che Marco alla fine ha adottato una fenditura riflettente standard. Valuta comunque anche sui risultati, Umberto ha preso centinaia di spettri con lo split-mirror (anche di target piuttosto deboli).

Paolo
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Messaggioda Fab » 30 mag 2018, 9:20

vega.jpg


:(
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Messaggioda umberto » 30 mag 2018, 10:06

Ciao Fabrizio, nettamente fuori fuoco, hai fotografato una ciambella.Umberto
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Messaggioda Paolo » 30 mag 2018, 10:20

Intanto complimenti Fabrizo... hai preso uno spettro stellare! :ymapplause:

Per quanto possa sembrare strano, puoi anche sfocare maggiormente. Lo spettro si inspessisce ma resta sempre valido per l'estrazione del profilo.

Dal lato opposto... non riesci ad ottenere uno spettro unico? Cio' che mostri e' la migliore situazione?

Un paio di raccomandazioni, occorre prendere molti di frame come quello che hai mostrato. Lo scopo e' di guadagnare SNR agli estremi dello spettro. In ogni frame, i conteggi nella parte piu' luminosa devono essere vicini al massimo della zona di linearita' della tua camera, direi comunque non meno di 32000 ADU.

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Messaggioda Paolo » 30 mag 2018, 10:35

Fabrizio, una info... hai lavorato con il vetrino da microscopio a 45° davanti allo spettroscopio didattico? In caso, puoi riprovare ruotando lo spettroscopio di 90°, fermo restando la posizione del vetrino (non devono ruotare assieme) oppure a rimuoverlo del tutto?

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Messaggioda Fab » 30 mag 2018, 16:05

umberto ha scritto:Ciao Fabrizio, nettamente fuori fuoco, hai fotografato una ciambella.Umberto


...pensavo fosse sufficiente mettere a fuoco sulle righe della luce solare prima della
sessione di ripresa su target stellari.... :-?
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Messaggioda umberto » 30 mag 2018, 16:19

Fabrizio, il fuoco della luce di giorno non è identico a quello della stella poichè è una luce diffusa mentre quella della stella è puntiforme. Prima della ripresa devi sempre cercare il miglior fuoco puntando una stella non troppo luminosa fino ad ottenere un solo spettro sottile privo di aloni e ben definito con le linee di assorbimento ben marcate. Quando avrai fatto esperienza potrai farlo direttamente sul target.
Volevo ricordarti che non tutti i vetrini da microscopio sono buoni, quello più adatto dovrebbe avere uno spessore molto ridotto, ti consiglio di provarne più di uno fino a trovare quello che produce due riflessioni le più possibile puntiformi. Da non prendere in considerazione i vetrini le cui riflessioni sono dei segmenti. Ricordo che io ne ho provati molti prima di trovare quello giusto che era in dotazione ad un microscopio comprato dai russi a Porta Portese. Comunque nei negozi di ottica potrai procurarti quello più adatto allo scopo.
Umberto
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