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Spettroscopio didattico 3.0

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda Paolo » 24 apr 2018, 13:03

Scusate per il ritardo. Con Fabrizio comunque ci siamo sentiti via e-mail. L'ultimo spettro anche a me sembra migliore. Direi che lo strumento e' gia' idoneo a prendere i primi spettri stellari (all'inizio scegli stelle luminose). In seguito si potra' affinare il setup con una speciale soluzione meccanica (Fabrizio, valuta l'invito di Umberto!).

Per verificare in modo fine il fuoco, secondo me e' conveniente usare una lampada all'argon e neon come le RELCO.

download/file.php?id=9271&mode=view
(qui ho usato due resistori in parallelo da 68 KOhm)

In quelle a basso consumo le righe nel rosso sono intrisecamente allargate e non mostrano bene il punto di fuoco. Le RELCO producono invece una infinita' di righe sottili (forse anche troppe per uno spettro a bassa risoluzione) che coprono l'intero range ottico.

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Messaggioda Fab » 24 apr 2018, 13:34

Ciao Paolo
Certo che tengo presente l'invito di Umberto !
Le Relco 480 le sto cercando, in attesa di trovarle ho provato con altri bulbi di starter
(Osram)che hanno meno righe ed in effetti sono molto più sottili dopo i 550nm.
Ora che il meteo si è aggiustato proviamo su target stellari..... :D
Fab
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Messaggioda Fab » 26 mag 2018, 9:10

Ciao a tutti.
Si risolve un problema se ne creano 3.... X(

Ad una prima prova :

L'immagine sulla camera di guida, riflessa dal vetrino, non va a fuoco. Eterno problema dei Newton
che hanno il fuoco molto interno. Credo si risolva (spero) agendo sulle viti di
collimazione spostando in avanti il primario.

Le immagini, sia dello spettro sia della stella di guida sono doppie.
Non sono un genio dell'ottica ma immagino sia dovuto al fatto che il fascio luminoso
attraversi due superfici. Ossia quella di entrata e di uscita del vetrino.
Un è meno luminosa dell'altra.
Questa non saprei proprio come risolverla.... X(

Fabrizio
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Messaggioda umberto » 26 mag 2018, 10:19

Fabrizio, è tutto nella norma quello che succede. I riflessi del vetrino sono due ma uno solo di essi produce lo spettro 2d giusto. Lo spettro doppio sul ccd di ripresa, è causa del fuoco. Bisogna spostare in avanti il fuoco del telescopio. Ci sentiamo con calma un altro giorno, oggi c'è un incontro fra spettroscopisti venuti dal nord dal centro e dalla Spagna.
Pazienza! Umberto
Ultima modifica di umberto il 26 mag 2018, 22:53, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Fab » 26 mag 2018, 19:53

Perfetto Umberto.
Buon divertimento con gli amici spettroscopisti...!
Ma...non è che sulla camera di guida ci va un lentino...?
Fab
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Messaggioda umberto » 26 mag 2018, 22:51

Fabrizio, Io non conosco le caratteristiche del tuo Newton, potresti illustrarle?
Si potrebbe estrarre il fuoco sia della camera guida (se occorre), sia del ccd di ripresa con una barlow 1,5x, oppure spostare lo specchio primario, ma questo comporta una modifica allo schema ottico con il rischio di perdere luce.Peccato perchè il tuo spettroscopio è ottimizzato per produrre spettri.Fai delle prove per comprendere di quanto bisognerebbe allungare il fuoco.
Umberto
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Messaggioda Fab » 27 mag 2018, 1:51

Hai ragione Umberto.
E' uno Skywatcher 200 F5.
Tra l'altro ho anche tolto in passato il riduttore originale da 2" a 37,5 mm
per sostituirlo con un riduttore analogo ma ad anello tipo quelli in uso nei Mak e
negli SC in modo tale da compensare il backfocus dei CCD ed il problema è stato risolto
brillantemente.
Quello che volevo rimarcare è che lo spettroscopio, così com'è, va perfettamente a
fuoco ed ha ampi margini. Soltanto la cmos che uso come camera di guida non va a fuoco
sul vetrino usato come beam splitter.
Provo con una barlow allora.
Grazie Umberto.
Fab
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Messaggioda Paolo » 28 mag 2018, 20:27

Le immagini, sia dello spettro sia della stella di guida sono doppie...

Come ha detto Umberto, lo spettro doppio e' probabile che derivi da un fuori fuoco del telescopio. In pratica l'immagine stellare sul piano della fenditura ha la forma di una ciambella a causa del secondario e la fenditura intercetta anche il "buco", creando lo spazio nero fra i due spettri paralleli. Se il soggetto e' luminoso non c'e' alcun problema per questa sfocatura anzi, e' molto piu' facile fare in modo che la sua luce (anche solo parte) entri nello spettroscopio durante l'esposizione. In fase di estrazione del profilo consideri solo uno o entrambi gli spettri.

Proposta oscena (ma neanche tanto)... Fermo restando che il traguardo di questo "fai da te" deve essere uno spettrografo completo, perche' non cominciare a prendere i primi spettri senza preoccuparsi del sistema di guida in asse?

Con il prototipo del 2013 privo di guida (spettroscopio didattico infilato in un tele-extender con spessori di carta ed un oculare da 25 mm) ho preso lo spettro della Wolf-Rayet 140 che vedi qui sotto. E' un oggetto di mag V 6.9 e per ottenere il profilo, quasi del tutto privo di rumore, sono serviti solo 4 frame da 120s. Tieni conto che sotto questa magnitudine ci sono davvero tanti oggetti da osservare per fare esperienza.

hs_wr140.jpg

Cio' che occorre e' una piccola ottica in parallelo al telescopio principale, dotata di webcam. Serve solo a tenere in fenditura soggetti (che non saranno mai troppo deboli) per poco tempo. Eventualmente sfocandoli per facilitare la guida. Come sw di guida PHD2 (freeware) e' piu' che sufficiente.

Valuta tu, a volte procedere gradualmente puo' essere la cosa migliore. Quando riesci a prendere gli spettri senza un sistema di guida in asse, risulta poi molto piu' semplice implementare lo split-mirror per rendere lo strumento piu' completo.

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