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Supernova SN 2017eaw

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda Paolo » 30 mag 2017, 14:41

La SN adesso e' molto piu' facile, le righe spettrali (fortemente allargate per effetto Doppler) si sono evolute e, a differenza dei primi momenti, staccano nettamente sul continuo.

Questo e' il profilo estratto da un singolo frame di 960s:

sn2017eaw_single.png

Il profilo finale ottenuto integrando 8 frame da 960s, calibrato in flusso assoluto con la fotometria V svolta contemporaneamente (mag V 12.999).

sn2017eaw_20170527_883_PB.png


Evoluzione in 10 giorni:

sn2017eaw_comparison.png

Uno spettro cosi' evoluto e' semplice da classificare. Il sistema Gelato (GEneric cLAssification TOol) non ha dubbi: 100 % type II

Gelato2.PNG

Notare che la classificazione automatica non era completamente affidabile (unreliable classification) anche immettendo uno dei primi spettri professionali (disponibile sul TNS). Questo perche' nelle prime fasi c'erano ben poche informazioni oltre il continuo blu. Comunque Gelato restituiva il tipo (II) e sotto tipo (P) corretti.

Ho finalmente installato l'altro grande classificatore di supernove SNID che gira in ambiente UNIX. Il software (GNU General Public License) funziona perfettamente utilizzando un vecchissimo netbook Acer One nel quale ho installato il sistema operativo Lubuntu (in una partizione del disco fisso condiviso con Windows). Per me prima favolosa esperienza con Linux!

SNID e Gelato sono i principali classificatori di supernove attualmente impiegati in modo intensivo da tutti i professionisti. Quando si ha a che fare con SN sufficientemente luminose, sono perfettamente utilizzabili anche dagli astrofili.

Per lo spettro della SN 2017eaw del 27 maggio, SNID trova la migliore correlazione con la SN 1999em (IIP) a 1 giorno dal massimo (ho forzato l'eta' minima a zero giorni in base alla attuale curva di luce). Il fit tra i due profili, anche visivamente, e' molto buono.

SNID_sn2017eaw_2017_05_27.png


La luminosita' della SN pochi giorni fa sembrava aver preso un deciso declino, invece c'e' stata una stabilizzazione (ed anche un rialzo) attorno alla mag 13.

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Messaggioda umberto » 30 mag 2017, 17:03

Mentre al barbecue cuocievano gli arrosticini, il cui aroma si estendeva fino al mio quartiere,il tuo setup osservava la SN. Molto dilettevole conciliare la gastronomia all'astronomia. Grazie e complimenti del report!
Anche se un pò cambiata la sua magnitudine non mi permette di stilare un accettabile profilo,quindi mi accontento del buon profumo che aleggia nel mio terrazzo.
Umberto
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Messaggioda Paolo » 28 giu 2017, 15:24

A quarantacinque giorni dalla sua scoperta, la supernova brilla ancora di tredicesima magnitudine. Il calo di luminosita' in banda V ed R e' stato veramente minimo, diversamente nel blu dove ha perso piu di una mag.

A dispetto del pur lieve calo di luce, lo spettro e' oggi molto piu' facile, essendosi rinforzate le righe dell'idrogeno e formati nuovi assorbimenti operati dal sodio (Na D) e da vari altri metalli (Fe II, Sc II) nella regione blu-verde dello spettro.

L'ultima mia osservazione e' del 26 giugno. Sempre Lhires III, configurato in bassa risoluzione (reticolo da 150 l/mm).

sn2017eaw_20170626_875_PB_flux.png

La calibrazione in flusso assoluto e' fatta con la fotometria simultanea. Ho utilizzato ancora una volta il metodo manuale (fotometria di apertura sulla media e foglio di calcolo) ma spero di impiegare quanto prima MPO Canopus. La magnitudine media rilevata e' pari a 13.218 (V). Le stelle considerate fanno parte della sequenza AAVSO.

fotom.PNG

Il raffronto di spettri presi in tempi diversi riflette bene il calo di luminosita' nel blu. Come si vede dal grafico sotto, il continuo si abbassa progressivamente nelle regioni a sinistra. Il raffreddamento e' un effetto conseguente all'espansione dei gas (adiabatic cooling). La temperatura della fotosfera delle SN e' massima nei primi momenti dell'esplosione, poi decresce rapidamente con l'espansione degli ejecta.

sn2017eaw_PB_flux_comp.png

Un altro effetto legato all'espansione dei gas, quindi al tempo, riguarda la variazione della velocita' misurata in base all'assorbimento del profilo P-Cygni. L'assorbimento si forma nella fotosfera e in una supernova questa regredisce negli strati sottostanti man mano che l'espansione incrementa la trasparenza. Gli strati sottostanti si espandono piu' lentamente, di conseguenza il P-Cygni riflette una riduzione del blue-shift. Anche questo effetto e' ben visibile nei nostri modesti spettri amatoriali.

sn2017eaw_PB_vrad_lab.png

Speriamo di poter seguire ancora questa longeva supernova. Chi usa lo Star Analyser provi adesso, la sua osservabilita' a livello spettrale e' assai migliorata.

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Messaggioda LFranco » 28 giu 2017, 17:47

Complimenti Paolo bellissimo lavoro,
non pensavo che la supernova fosse ancora "sufficientemente" luminosa per la spettroscopia.
Mi piace molto il grafico che mette a confronto il profilo P-Cygni delle diverse sessioni osservative.
Saluti
Lorenzo Franco
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Messaggioda umberto » 29 giu 2017, 0:05

Complimenti Paolo, anch'io ho tentato una ripresa alla SN nella stessa sera, ma ho ottenuto degli spettri rumorossimi causa il forte inquinamento luminoso che circonda la mia postazione.Pur aumentando il diametro del telescopio da 203 a 232 con l'acquisto di un C91/4, il rapporto segnale rumore è rimasto identico.Ho guadagnato solo nel tempo di integrazione che si è dimezzato rispetto al C8. Dopo questa osservazione ed il confronto con il tuoi spettri presi nella stessa ora,ho dedotto che non potrò mai stilare, con il mio setup, uno spettro accettabile osservando soggetti superiori alla 11^ magnitudine, causa l'elevato valore del fondo cielo.
Umberto
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Messaggioda Paolo » 29 giu 2017, 0:55

Lorenzo, Umberto, grazie per i vostri commenti! Umberto, aggiungi pure la fenditura piu' chiusa e la camera CCD meno efficiente. Credo non sia tutta "colpa" dell'IL...

Paolo
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