Come ti perdo la stella guida...
Quando passi molto tempo sotto le stelle ne succedono di tutti i colori! Forse e' accaduto anche a voi di perdere la stella guida a causa di un "intruso" nel campo della camera. A me piu' di una volta... Racconto cosa e' capitato la notte del 10 agosto scorso.
Devo dire che la sensibilita' a questo tipo di problema e' piu' elevata rispetto ad un'autoguida tradizionale. Uso infatti la speciale modalita' di guida in fenditura di Astroart che lavora in una zona del sensore piu' ampia. Inoltre ho delle specifiche impostazioni nella guide window che allargano il campo di azione delle correzioni (e' molto utile per le fasi di aggancio della stella guida).
La sera del 10 agosto la strumentazione era diretta verso la simbiotica Vend 47. Il C9.25 acquisiva gli spettri e il Mak90 i frame per la fotometria. La simbiotica fungeva anche da stella guida (con lo spettrografo e' possibile guidare direttamente sul soggetto).
Nel bel mezzo dell'integrazione e' arrivato l'intruso, un oggetto poi identificato come "space junck" (immondizia spaziale), che ha deciso di passare nel piccolissimo campo della camera di guida. Parliamo di Lodestar sul C9.25 a f/10...
Essendo molto piu' luminoso della simbiotica, l'autoguida ha provato ad inseguirlo, mollando il target originale. Il satellite pero' e' passato veloce come un fulmine, impossibile da tenere nel campo utilizzando le modeste correzioni 0.5x. Il tentativo e' stato comunque sufficiente a far perdere la stella guida. Ne e' seguito un frenetico inseguimento sul rumore che ha trovato pace appena incontrata la prima stella nelle vicinanze. Purtroppo pero' non era la Vend 47. Ho dovuto interrompere e ricentrare il soggetto.
La storia e' tutta nel frame preso con il Mak90 e la SXV-H9. Quando l'esposizione inizia, l'oggetto e' appena entrato sul lato sinistro del frame (arriva da ovest, il nord e' in basso) e si muove verso il centro. Raggiunge poi il campo dell'autoguida che comincia a dare i numeri. Le correzioni impartite dalla montatura muovono il telescopio nei due assi AR/DEC, le stelle si spostano in modo reciproco lasciando delle tracce ortogonali. Lo spostamento del campo impatta anche sul satellite che nella parte destra del frame lascia una traccia non piu' rettilinea.
Qualche giorno fa ho ripescato il frame dall'archivio nell'hard disk con l'intenzione di identificare l'oggetto. I software che simulano il percorso in cielo dei satelliti artificiali sono pero' preimpostati per usare i parametri orbitali del momento e non sono in grado di fornire la posizione corretta di un oggetto nel passato (due mesi prima in questo caso). Le loro orbite infatti sono in continua variazione, per cui e' necessario fare riferimento ai parametri elaborati alla data dell'osservazione.
Il sito SPACE-TRACK.ORG (iscrizione necessaria ma gratuita) conserva un prezioso storico dei file che descrivono i parametri orbitali, i cosiddetti TLE (Two-Line Element), Si tratta di file in formato testo che elencano, con una formattazione standard, gli elementi relativi ad un elevato numero di oggetti orbitanti attorno alla Terra e sono validi per una data epoca. I nostri software sono in grado di leggere i parametri orbitali da un file di questo tipo, quindi basta scaricare dal sito il TLE alla data dell'osservazione e aprirlo in un atlante stellare (io ho usato The Sky X).
Impostato l'istante dell'osservazione, e' apparso un oggetto la cui posizione e direzione del moto erano compatibili con quello osservato.
Si tratta di cio' che resta di un lanciatore cinese partito il 5 gennaio 2017, Long March 3B CZ-3B, tracciato come R/B (rocket body) #41912U.
Un "tubone" lungo alcuni metri che ruota su se stesso mentre percorre un'orbita ellittica attorno alla Terra (163-9294 Km). Nel frame si vede infatti che l'intensita' della traccia ha un andamento periodico da cui si puo' ricavare un periodo di rotazione di circa 15 secondi. Prima o poi fara' rientro in atmosfera disintegrandosi come tanti altri R/B. Ma tanto... per uno che rientra chissa' quanti ne mettono in orbita!
Paolo
Devo dire che la sensibilita' a questo tipo di problema e' piu' elevata rispetto ad un'autoguida tradizionale. Uso infatti la speciale modalita' di guida in fenditura di Astroart che lavora in una zona del sensore piu' ampia. Inoltre ho delle specifiche impostazioni nella guide window che allargano il campo di azione delle correzioni (e' molto utile per le fasi di aggancio della stella guida).
La sera del 10 agosto la strumentazione era diretta verso la simbiotica Vend 47. Il C9.25 acquisiva gli spettri e il Mak90 i frame per la fotometria. La simbiotica fungeva anche da stella guida (con lo spettrografo e' possibile guidare direttamente sul soggetto).
Nel bel mezzo dell'integrazione e' arrivato l'intruso, un oggetto poi identificato come "space junck" (immondizia spaziale), che ha deciso di passare nel piccolissimo campo della camera di guida. Parliamo di Lodestar sul C9.25 a f/10...
Essendo molto piu' luminoso della simbiotica, l'autoguida ha provato ad inseguirlo, mollando il target originale. Il satellite pero' e' passato veloce come un fulmine, impossibile da tenere nel campo utilizzando le modeste correzioni 0.5x. Il tentativo e' stato comunque sufficiente a far perdere la stella guida. Ne e' seguito un frenetico inseguimento sul rumore che ha trovato pace appena incontrata la prima stella nelle vicinanze. Purtroppo pero' non era la Vend 47. Ho dovuto interrompere e ricentrare il soggetto.
La storia e' tutta nel frame preso con il Mak90 e la SXV-H9. Quando l'esposizione inizia, l'oggetto e' appena entrato sul lato sinistro del frame (arriva da ovest, il nord e' in basso) e si muove verso il centro. Raggiunge poi il campo dell'autoguida che comincia a dare i numeri. Le correzioni impartite dalla montatura muovono il telescopio nei due assi AR/DEC, le stelle si spostano in modo reciproco lasciando delle tracce ortogonali. Lo spostamento del campo impatta anche sul satellite che nella parte destra del frame lascia una traccia non piu' rettilinea.
Qualche giorno fa ho ripescato il frame dall'archivio nell'hard disk con l'intenzione di identificare l'oggetto. I software che simulano il percorso in cielo dei satelliti artificiali sono pero' preimpostati per usare i parametri orbitali del momento e non sono in grado di fornire la posizione corretta di un oggetto nel passato (due mesi prima in questo caso). Le loro orbite infatti sono in continua variazione, per cui e' necessario fare riferimento ai parametri elaborati alla data dell'osservazione.
Il sito SPACE-TRACK.ORG (iscrizione necessaria ma gratuita) conserva un prezioso storico dei file che descrivono i parametri orbitali, i cosiddetti TLE (Two-Line Element), Si tratta di file in formato testo che elencano, con una formattazione standard, gli elementi relativi ad un elevato numero di oggetti orbitanti attorno alla Terra e sono validi per una data epoca. I nostri software sono in grado di leggere i parametri orbitali da un file di questo tipo, quindi basta scaricare dal sito il TLE alla data dell'osservazione e aprirlo in un atlante stellare (io ho usato The Sky X).
Impostato l'istante dell'osservazione, e' apparso un oggetto la cui posizione e direzione del moto erano compatibili con quello osservato.
Si tratta di cio' che resta di un lanciatore cinese partito il 5 gennaio 2017, Long March 3B CZ-3B, tracciato come R/B (rocket body) #41912U.
Un "tubone" lungo alcuni metri che ruota su se stesso mentre percorre un'orbita ellittica attorno alla Terra (163-9294 Km). Nel frame si vede infatti che l'intensita' della traccia ha un andamento periodico da cui si puo' ricavare un periodo di rotazione di circa 15 secondi. Prima o poi fara' rientro in atmosfera disintegrandosi come tanti altri R/B. Ma tanto... per uno che rientra chissa' quanti ne mettono in orbita!
Paolo
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Paolo - Quasar Guru
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Hai tutte le carte per chiedere i danni!
- Pering
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- piero
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- Iscritto il: 14 ago 2007, 23:15
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Ah ah! Se volete chiedere anche voi il risarcimento, vi faccio una perizia ad hoc!
Paolo
Paolo
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Paolo - Quasar Guru
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