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piovono telescopi

MessaggioInviato: 15 ott 2011, 13:20
da gdicarlo
ci risiamo...

stavolta e' ROSAT che minaccia di caderci in testa:

http://www.spaceweather.com/ di oggi, 15-oct.2011
http://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault ... _read-830/

la cosa piu' bella e' :

"According to a DLR study, as many as 30 individual pieces could survive the fires of re-entry. The largest single fragment would likely be the telescope's mirror, which is very heat resistant and may weigh as much as 1.7 tons."

lo prendiamo al volo???

ciao a tutti g.

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 15 ott 2011, 19:33
da Beta Persei
lo prendiamo al volo???

Ci si può provare e se non va in frantumi, sarà quanto meno da rialluminare... :)) :))
Ciao,
Franco

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 15 ott 2011, 19:52
da Vincenzo
:)) :)) :))

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 17 ott 2011, 12:16
da Vincenzo

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 20 ott 2011, 19:18
da Marco Di Lorenzo
Aggiornamento della Protezione Civile:
...la finestra di incertezza all'interno della quale allo stato attuale si prevede il rientro del satellite in atmosfera si è ridotta rispetto alle indicazioni fornite ieri: si aprirebbe alle ore 15.00 di sabato 22 ottobre e si chiuderebbe alle ore 6.00 di lunedì 24... In base ai dati disponibili, la probabilità di impatto di frammenti del satellite sul territorio italiano è dell'1%...
Come se non bastassero le piogge catastrofiche di oggi!
Fonte: http://www.protezionecivile.gov.it/jcms ... d=COM28580

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 21 ott 2011, 8:09
da Marco Di Lorenzo
Aggiungo che, sulla base del sito Heavens Above dell'agenzia tedesca, l'unico passaggio previsto sull'Italia nella finestra di tempo in questione dovrebbe riguardare il versante tirrenico:

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 22 ott 2011, 16:58
da Marco Di Lorenzo
Secondo il nuovo aggiornamento della protezione civile, " la finestra di incertezza all'interno della quale si prevede il rientro del satellite in atmosfera si è ridotta rispetto alle indicazioni precedentemente fornite: si aprirebbe alle ore 22.30 di oggi, sabato 22 ottobre, per chiudersi alle ore 9.30 di domenica 23 ottobre.
In questo arco di tempo è stata esclusa la possibilità che uno o più frammenti del satellite tedesco cadano sul territorio italiano."
Pericolo scampato anche stavolta... certo, vedersi arrivare addosso a 200km/h uno specchio pesante come un fuoristrada non sarebbe stato piacevole! #:-s

Re: piovono telescopi

MessaggioInviato: 24 ott 2011, 14:02
da Vincenzo
ASI News – 241011
ROSAT è rientrato a Terra
L'impatto con l'atmosfera terrestre è avvenuto nelle primissime ore del 23 ottobre scorso, ma non si conosce ancora l'area dalla quale è rientrato L'Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) ha annunciato che il satellite ROSAT è rientrato.
L'impatto del telescopio spaziale con la nostra atmosfera è avvenuto fra le 3:45 e le 4:15, ora italiana, di domenica 23 ottobre. Al momento, tuttavia, non si conosce né l'area della Terra in corrispondenza della quale ROSAT è rientrato, né se uno o più frammenti del velivolo spaziale hanno raggiunto la superficie del nostro pianeta..Già nella giornata di sabato 22 ottobre, il Comitato Tecnico Scientifico del Dipartimento della Protezione Civile aveva assicurato, attraverso gli ultimi dati rilevati dagli esperti dell'Agenzia Spaziale Italiana, che i frammenti del satellite ROSAT non sarebbero precipitati in Europa e che la situazione di rischio potenziale era rientrata all'ordinario..Dedicato al fisico tedesco Wilhelm Röntgen, ROSAT (RÖntgenSATellit) è un satellite-telescopio tedesco da 2,4 tonnellate, lanciato nel 1990 per lo studio dei raggi X.
Disattivato il 12 febbraio 1999, è stato messo in sicurezza dai tecnici del centro di controllo satellite ed è iniziata la fase di discesa incontrollata verso la Terra. Durante la sua vita operativa di supporto alla ricerca scientifica ha scandagliato l'universo, grazie ai suoi sensori, nelle bande spettrali dei raggi X e nell'ultravioletto estremo, alla scoperta di stati estremi di comportamento della materia quali quelli che caratterizzano i buchi neri o le stelle di neutroni, per ben otto anni. Con un peso pari a 2.426 kg e con delle dimensioni di 2,2 x 4,7 x 8,9 metri, alla data del 20 ottobre scorso il satellite era a circa 200 km di altezza orbitale. Il suo rientro atmosferico ha avuto inizio a quota 120 km ed era stato previsto che a causa del largo uso di materiali resistenti al calore (vetro e ceramica) utilizzati per la sua costruzione, il velivolo non si sarebbe disintegrato completamente durante il rientro a terra e che circa il 70% dei suoi frammenti avrebbero raggiunto il suolo all’interno della fascia di latitudine sorvolata dal satellite, tra i 53° di latitudine nord e sud. I frammenti sarebbero potuti cadere su una superficie enorme, ma il nostro Continente è stato dichiarato fuori pericolo sabato 22 ottobre. Successivamente, anche le aree relative ad Africa e Australia erano state escluse dalle zone a rischio. L’Agenzia Spaziale Italiana, in quanto centro di competenza della Protezione Civile, con il supporto dell’Istituto di dinamica del volo del CNR/ISTI, ha fornito le stime temporali di rientro in atmosfera in corrispondenza dei passaggi sull’Italia, anche sulla base di un rapporto di collaborazione con l’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) e della collaborazione in ambito inter-agenzie spaziali sul problema dei detriti spaziali (IADC), alla previsione di rientro in ambito delle annuali campagne di rientro di satelliti e razzi. Il German Aerospace Center, in continuo contatto con il MIC-Monitoring Information Centre, Centro del Meccanismo Comunitario di Protezione Civile, attivo 24 ore su 24, ha fornito tempestivamente ai Paesi europei comunicazioni e aggiornamenti ufficiali. Sulla base delle informazioni pervenute al 22 ottobre scorso, era previsto che il rientro di ROSAT sarebbe stato rischio, in quanto superiore alla soglia di attenzione comunemente adottata a livello internazionale, pari allo 0,01% (1/10.000). La probabilità che uno dei frammenti provocasse una vittima era pari a circa lo 0,05%
(1/2.300). Solo a partire dalle 48 ore precedenti il rientro è stata possibile la progressiva esclusione di aree del pianeta dall’eventuale rischio di impatto.