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ma è cosi importante ?

Il messaggio delle stelle nel flusso luminoso.

Messaggioda Albertus » 14 nov 2018, 14:37

saluti giorno a tutti

sto leggendo il libro " The sky is your laboratory "

per spiegare la fotometria di apertura l'autore fa questo esempio
tracciate un quadrato di 5x5 pixel intorno alla stella target che occupa 1 pixel
calcolate il numero complessivo di ADU contenuti nei 25 pixel
tracciate un altro quadrato di 5x5 pixel in una zona del cielo buio
Calcolate il numero totale di ADU di questo quadrato e sottraeteli dal numero di ADU precedenti
Avete misurato la luminosità della stella

Rimango un po' perplesso
Con una tolleranza cosi grande ha senso , per un ( aspirante ) fotometrista, acquistare una montatura costosa ?
Se ho ben capito è sufficiente che la stella rimanga all'interno del quadrato per tutto il periodo di esposizione diciamo di 5 minuti
Qualsiasi montatura anche economica dovrebbe garantire questa prestazione
Dopo tutto la stella potrebbe spostarsi anche di un paio di pixel, per effetto di un cattivo inseguimento e della rotazione di campo
Nessun dubbio che per la fotografia estetica non sarebbe accettabile ma per la fotografia scientifica ?
Albertus
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Messaggioda LFranco » 14 nov 2018, 15:56

Ciao Albertus,
innanzitutto il libro che stai leggendo è un ottimo libro che consiglierei a tutti.
C'è da dire che agli effetti pratici l'apertura dovrebbe essere 2-3 volte la FWHM misurata sulle stelle che sono presenti nel campo inquadrato dalla tua strumentazione e con il tuo seeing. Con quest' apertura si raccoglie la quasi totalità del flusso luminoso della stella senza grosse contaminazioni del fondo cielo. Quando si fa fotometria inoltre si fa la misura su diversi frame (almeno cinque) e poi si fa la media dei valori di magnitudine ottenuti. Se la stella che si sta misurando è strisciata ed esce fuori dall'apertura in modo apprezzabile è consigliabile scartare il frame in questione. Piccoli errori invece vengono assorbiti con la media e la deviazione standard ti permetterà di stimare la bontà della tua misura.

Per stelle luminose non ci sono problemi, poiché bastano pose inferiori al minuto, mentre per stelle poche luminose e l'uso di filtri fotometrici invece le pose possono essere anche di 5-10 minuti ciascuna. In questi casi una buona montatura ed una buona autoguida diventano essenziali.

Saluti
Lorenzo Franco
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Messaggioda Albertus » 16 nov 2018, 0:31

grazie LFranco

per stelle luminose fino a quale magnitudine devo intendere ?
io posseggo un MAK 150 su montatura AZ GO TO , a cui aggiungerei una camera CCD Orion Star shooter G3
E' possibile , con questa attrezzatura ottenere curve fotometriche decenti di stelle variabili "facili" ?
Giusto per iniziare
Albertus
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Messaggioda LFranco » 16 nov 2018, 20:11

Ciao Albertus,
i fattori che determinano la buona riuscita delle osservazioni fotometriche sono tanti.
Innanzitutto ti consiglierei di "fare esperienza" su un campo stellare piuttosto affollato (a tua scelta) scattando dei frame con tempi di esposizione diversi. Così avrai la possibilità di capire quale è il tempo di esposizione che la tua montatura ti permette di fare senza autoguida. Inoltre dalla fotometria dei singoli frame avrai la possibilità di capire a quale magnitudine arrivi, con quale tempo di esposizione e con quale rapporto segnale/rumore. Se hai dei filtri fotometrici ti consiglierei di usarli e di fare queste misure con tutti i filtri di cui disponi.

Poi potrai partire con delle sequenze su variabili conosciute. Su questo sito troverai le variabili con cui partire (http://www.setec-observatory.org/start.html). Scegliti delle variabili di corto periodo e di sufficiente luminosità per il tuo setup.
Vedrai che la soddisfazione sarà tanta quando riuscirai con un foglio di calcolo a mettere insieme le tue misure ed a tracciare la prima curva di luce.

Saluti
Lorenzo Franco
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Messaggioda Albertus » 17 nov 2018, 1:30

Grazie LFranco

seguirò i tuoi consigli

alberto
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