Scoperta della nostra seconda variabile (strana)
Inviato: 10 feb 2018, 21:02
Ciao a tutti.
Torno ad intervenire qui sul forum per comunicarvi con molta soddisfazione che dopo la nostra prima variabile scoperta poco tempo fa, io ed il mio collega Massimiliano Mannucci ne abbiamo scoperta un'altra dall'Osservatorio Margherita Hack di Firenze insieme all'amico Matteo Santangelo dell'Osservatorio Astronomico di Capannori (LU) che ci ha supportato per lo studio fotometrico/statistico e per la ricerca bibliografica.
E' uscita da poco una circolare ATel (The Astronomer's Telegrams) che ne da la comunicazione ufficiale.
http://www.astronomerstelegram.org/?read=11279
Anche questa volta la scoperta è avvenuta secondo il principio della serendipità, infatti stavamo eseguendo una serie di riprese solo per fare una calibrazione fotometrica del nostro setup inquadrando un campo di stelle usate come standard fotometrici centrato sulla Selected Area di Landolt SA95.
Le coordinate della nuova stella variabile GSC 66-869 sono le seguenti:
R.A. = 03h 53m 17.72s
Decl. = +00° 04' 22.4"
Sinceramente non ci saremmo mai immaginati di trovare una nuova variabile, fra l'altro piuttosto luminosa (Magn. 13.5 V con una oscillazione di circa 0.11 magnitudini), proprio in uno dei campi stellari più "battuti" dai fotometristi di tutto il mondo proprio perchè contiene stelle che si usano come standard di riferimento fotometrico.
Invece anche stavolta probabilmente, ciò che si cerca era nel posto dove meno te lo aspetti, salvo che non salti fuori qualcuno che ci informi di una precedente presenza di questa stella su qualche catalogo di variabili già pubblicato.
In realtà prima di darne comunicazione abbiamo controllato numerosi cataloghi di variabili e non ne abbiamo trovato traccia.
La cosa più interessante però è che stavolta questa stella sembra essere un oggetto davvero interessante e per certi versi piuttosto misterioso e non così "comune".
Premetto che dopo una attenta analisi dei periodi siamo arrivati alla conclusione che i periodi possibili possono essere 2, ossia P1 = 0.67254 d ± 0.00007 d, oppure P2 = 2*P1 = 1.34508 d.
Ovviamente a seconda di quale periodo prendiamo per buono cambia nettamente la tipologia di variabile da una pulsante (peculiare) nel caso sia vero il P1, ad una binaria ad eclisse (peculiare) nel caso P2.
Purtroppo (o per fortuna) infatti questa stella presenta inoltre delle notevoli peculiarità nella curva di luce a partire da un comportamento non ripetitivo nei minimi, che durante le prime serate osservative erano profondi ed arrotondati, mentre successivamente sono diventati stranamente piatti e meno profondi.
Siccome questo fatto non era sufficiente a complicarci le cose, la curva di luce mostra pure dei "Dip", ossia delle diminuzioni di luce "veloci", della durata di circa 1h14m, che hanno un periodo relativamente simile a quello della pulsazione generale, ma con un ritardo giornaliero di circa 1.7 minuti/giorno, facendo così traslare il Dip lungo la curva di giorno in giorno.
Tornando alla forma generale della curva abbiamo fatto tutta una serie di ricerche bibliografiche (descritte nella ATel) che di volta in volta ci hanno fatto scoprire similitudini con alcuni aspetti di alcune stelle note di tipologie anche completamente diverse fra di loro come ad esempio delle pulsanti Delta Scuti, oppure delle binarie a contato EW particolari tipo le EMRB ossia coppie con rapporto di massa (q) estremamente basso, o altri tipi.
Purtroppo però ogni esempio trovato spiega solo parzialmente alcuni dei comportamenti della nostra stella e nessuno sembra spiegarli tutti in modo tale da farci capire che razza di stella abbiamo di fronte.
Come se non bastasse c'è l'ulteriore presenza di quei Dip che potrebbero essere l'indizio della presenza di un disco, un anello o addirittura il transito di una nana bruna.
Purtroppo non esiste in letteratura uno spettro a bassa o alta dispersione che ci avrebbe aiutato molto nel modellizzare questa stella e la sua magnitudine temo sia proibitiva per farne uno spettro con strumenti amatoriali.
Abbiamo anche provato a modellizzare in 3D il sistema binario (se di ciò si tratta) andando per tentativi poichè non abbiamo tutti i dati necessari, cercando una soluzione che producesse una curva simile a quella reale.
Alla fine abbiamo trovato una possibile soluzione, ma comunque non uguale, poichè solo uno dei due minimi risulterebbe piatto e non entrambi come nelle nostre ultime serate, inoltre non abbiamo potuto (almeno con il software StarLight PRO - Eclipse 3D) inserire un terzo corpo che simulasse i Dips.
Chiedo scusa se mi sono dilungato un po' troppo, ma stavolta sembra che non abbiamo scoperto una semplice variabile, ma un vero e proprio rebus e tutto ciò lo trovo molto intrigante e pure istruttivo.
Allego un po' di immagini esplicative... o almeno spero lo siano.
Se qualcuno di voi ha idee in merito sarebbe interessante confrontarci anche qui sul forum.
Nico Montigiani
Torno ad intervenire qui sul forum per comunicarvi con molta soddisfazione che dopo la nostra prima variabile scoperta poco tempo fa, io ed il mio collega Massimiliano Mannucci ne abbiamo scoperta un'altra dall'Osservatorio Margherita Hack di Firenze insieme all'amico Matteo Santangelo dell'Osservatorio Astronomico di Capannori (LU) che ci ha supportato per lo studio fotometrico/statistico e per la ricerca bibliografica.
E' uscita da poco una circolare ATel (The Astronomer's Telegrams) che ne da la comunicazione ufficiale.
http://www.astronomerstelegram.org/?read=11279
Anche questa volta la scoperta è avvenuta secondo il principio della serendipità, infatti stavamo eseguendo una serie di riprese solo per fare una calibrazione fotometrica del nostro setup inquadrando un campo di stelle usate come standard fotometrici centrato sulla Selected Area di Landolt SA95.
Le coordinate della nuova stella variabile GSC 66-869 sono le seguenti:
R.A. = 03h 53m 17.72s
Decl. = +00° 04' 22.4"
Sinceramente non ci saremmo mai immaginati di trovare una nuova variabile, fra l'altro piuttosto luminosa (Magn. 13.5 V con una oscillazione di circa 0.11 magnitudini), proprio in uno dei campi stellari più "battuti" dai fotometristi di tutto il mondo proprio perchè contiene stelle che si usano come standard di riferimento fotometrico.
Invece anche stavolta probabilmente, ciò che si cerca era nel posto dove meno te lo aspetti, salvo che non salti fuori qualcuno che ci informi di una precedente presenza di questa stella su qualche catalogo di variabili già pubblicato.
In realtà prima di darne comunicazione abbiamo controllato numerosi cataloghi di variabili e non ne abbiamo trovato traccia.
La cosa più interessante però è che stavolta questa stella sembra essere un oggetto davvero interessante e per certi versi piuttosto misterioso e non così "comune".
Premetto che dopo una attenta analisi dei periodi siamo arrivati alla conclusione che i periodi possibili possono essere 2, ossia P1 = 0.67254 d ± 0.00007 d, oppure P2 = 2*P1 = 1.34508 d.
Ovviamente a seconda di quale periodo prendiamo per buono cambia nettamente la tipologia di variabile da una pulsante (peculiare) nel caso sia vero il P1, ad una binaria ad eclisse (peculiare) nel caso P2.
Purtroppo (o per fortuna) infatti questa stella presenta inoltre delle notevoli peculiarità nella curva di luce a partire da un comportamento non ripetitivo nei minimi, che durante le prime serate osservative erano profondi ed arrotondati, mentre successivamente sono diventati stranamente piatti e meno profondi.
Siccome questo fatto non era sufficiente a complicarci le cose, la curva di luce mostra pure dei "Dip", ossia delle diminuzioni di luce "veloci", della durata di circa 1h14m, che hanno un periodo relativamente simile a quello della pulsazione generale, ma con un ritardo giornaliero di circa 1.7 minuti/giorno, facendo così traslare il Dip lungo la curva di giorno in giorno.
Tornando alla forma generale della curva abbiamo fatto tutta una serie di ricerche bibliografiche (descritte nella ATel) che di volta in volta ci hanno fatto scoprire similitudini con alcuni aspetti di alcune stelle note di tipologie anche completamente diverse fra di loro come ad esempio delle pulsanti Delta Scuti, oppure delle binarie a contato EW particolari tipo le EMRB ossia coppie con rapporto di massa (q) estremamente basso, o altri tipi.
Purtroppo però ogni esempio trovato spiega solo parzialmente alcuni dei comportamenti della nostra stella e nessuno sembra spiegarli tutti in modo tale da farci capire che razza di stella abbiamo di fronte.
Come se non bastasse c'è l'ulteriore presenza di quei Dip che potrebbero essere l'indizio della presenza di un disco, un anello o addirittura il transito di una nana bruna.
Purtroppo non esiste in letteratura uno spettro a bassa o alta dispersione che ci avrebbe aiutato molto nel modellizzare questa stella e la sua magnitudine temo sia proibitiva per farne uno spettro con strumenti amatoriali.
Abbiamo anche provato a modellizzare in 3D il sistema binario (se di ciò si tratta) andando per tentativi poichè non abbiamo tutti i dati necessari, cercando una soluzione che producesse una curva simile a quella reale.
Alla fine abbiamo trovato una possibile soluzione, ma comunque non uguale, poichè solo uno dei due minimi risulterebbe piatto e non entrambi come nelle nostre ultime serate, inoltre non abbiamo potuto (almeno con il software StarLight PRO - Eclipse 3D) inserire un terzo corpo che simulasse i Dips.
Chiedo scusa se mi sono dilungato un po' troppo, ma stavolta sembra che non abbiamo scoperto una semplice variabile, ma un vero e proprio rebus e tutto ciò lo trovo molto intrigante e pure istruttivo.
Allego un po' di immagini esplicative... o almeno spero lo siano.
Se qualcuno di voi ha idee in merito sarebbe interessante confrontarci anche qui sul forum.
Nico Montigiani