Re: TCP J04291884+4354232 nova in Perseo mag 10!
Inviato: 19 gen 2021, 22:03
Nuova osservazioni di ieri 18 gennaio. Ho ruotato leggermente il reticolo rispetto alle sere precedenti e adesso lo spettro comprende anche le due righe nebulari dell'ossigeno neutro a 6300 e 6364 A. Il loro profilo finalmente ha preso forma. Si chiamano cosi' perche' le transizioni elettroniche che le producono possono verificarsi solo quando la densita' di atomi del gas e' bassissima (minore di 10^5 /cm^3), serve quindi che gli ejecta siano rarefatti.
Purtroppo siamo arrivati a questa fase con la nova che brilla quasi di quindicesima magnitudine. La Nova Del 2013, in una fase analoga, era notevolmente piu' luminosa e gli spettri ancora facilissimi da registrare. Difficile poter andare avanti per molto. Bisognera' probabilmente utilizzare un reticolo che disperde meno e acquisire spettri a risoluzione minore.
Sembra non ci sia traccia della riga dell'elio neutro a 6678A
Il profilo finale:
Grandi variazioni in sole 48 ore (inversione dei picchi, quello verso il rosso e' notevolemnte diminuito)
Velocita' radiale delle tre righe presenti nello spettro:
La forma delle due righe dell'ossigeno ricorda maggiormente quella dell'ossigeno O I 8446 nell'infrarosso vicino. Il profilo della riga nello spettro di Umberto preso ieri sembra confermare. Il profilo h-alfa e' invece abbastanza differente. D'altra parte stiamo parlando di regioni emittenti diverse.
Curva di luce durante la sessione osservativa:
Non c'entra nulla con la nova ma mi ha incuriosito una riga presente in alcuni frame dello spettro. Sui 6300 Angstrom capita anche la riga dell'ossigeno prodotta nella nostra atmosfera. E' sottilissima perche' non c'e' Doppler apprezzabile (diciamo che l'atmosfera e' immobile rispetto a noi che osserviamo). Quella della nova sarebbe uguale se non ci fosse l'espansione violenta degli ejecta! Si riconosce che non fa parte della sorgente puntiforme lontana ma del fondo cielo perche' attraversa la fenditura nella sua lunghezza (come fanno le righe del fondo cielo illuminato dalle malefiche lampade cittadine). Come sapete io uso una fenditura speciale con due diverse ampiezze (31 e 300 micron), per cui questa riga si osserva sia nella parte stretta che in quella larga. Devo dire che in quella larga e' pure piu' facile vedere come varia.
La riga si chiama "Airglow emission line". La parola airglow non ha una traduzione in italiano. E' in pratica una luminescenza. Siccome si forma negli strati alti della ionosfera, circa 270 Km di altezza, questo tipo di "inquinamento" e' presente anche a Cerro Paranal! E' la ragione per cui il cielo non e' completamente buio neanche in quei posti lontanissimi dai centri urbani. Da noi e' completamente sovrastato dall'inquinamento delle lampade artificiali ma, potenza della spettroscopia, e' perfettamente rilevabile. Le righe dell'airglow si formano a varie lunghezze d'onda e le piu' intense capitano, nello spettro visibile, nel rosso e nel verde e nel giallo. Una specie di aurora ma qui parliamo di un fenomeno diverso che avviene anche a basse latitudini. La luce ultravioletta proveniente dal Sole dissocia durante il giorno le molecole di ossigeno (O2) dell'atmosfera in atomi, producendo una complessa catena di reazioni dopo il tramonto (l'ossigeno atomico si ricombina molto lentamente e le reazioni si protraggono per molte ore).
Lo spettro 2d che vedete sopra conferma il tipico andamento in regressione: e' noto infatti che le righe dell'aiglow sono piu' intense all'inizio della notte (qui le ore indicate sono in tempo locale, TU+1). Nei frame successivi, la riga si vede diminuire fino quasi a scomparire. Negli ultimi due frame riappare appena ma questo puo' essere dovuto al fatto che il telescopio non era fermo rispetto al cielo ma ha ruotato di parecchi gradi da est ad ovest (sempre in zona zenit), puntando magari una zona del cielo piu' ricca di atomi.
Vabbe'... scusate la lunga digressione!
Paolo
Purtroppo siamo arrivati a questa fase con la nova che brilla quasi di quindicesima magnitudine. La Nova Del 2013, in una fase analoga, era notevolmente piu' luminosa e gli spettri ancora facilissimi da registrare. Difficile poter andare avanti per molto. Bisognera' probabilmente utilizzare un reticolo che disperde meno e acquisire spettri a risoluzione minore.
Sembra non ci sia traccia della riga dell'elio neutro a 6678A
Il profilo finale:
Grandi variazioni in sole 48 ore (inversione dei picchi, quello verso il rosso e' notevolemnte diminuito)
Velocita' radiale delle tre righe presenti nello spettro:
La forma delle due righe dell'ossigeno ricorda maggiormente quella dell'ossigeno O I 8446 nell'infrarosso vicino. Il profilo della riga nello spettro di Umberto preso ieri sembra confermare. Il profilo h-alfa e' invece abbastanza differente. D'altra parte stiamo parlando di regioni emittenti diverse.
Curva di luce durante la sessione osservativa:
Non c'entra nulla con la nova ma mi ha incuriosito una riga presente in alcuni frame dello spettro. Sui 6300 Angstrom capita anche la riga dell'ossigeno prodotta nella nostra atmosfera. E' sottilissima perche' non c'e' Doppler apprezzabile (diciamo che l'atmosfera e' immobile rispetto a noi che osserviamo). Quella della nova sarebbe uguale se non ci fosse l'espansione violenta degli ejecta! Si riconosce che non fa parte della sorgente puntiforme lontana ma del fondo cielo perche' attraversa la fenditura nella sua lunghezza (come fanno le righe del fondo cielo illuminato dalle malefiche lampade cittadine). Come sapete io uso una fenditura speciale con due diverse ampiezze (31 e 300 micron), per cui questa riga si osserva sia nella parte stretta che in quella larga. Devo dire che in quella larga e' pure piu' facile vedere come varia.
La riga si chiama "Airglow emission line". La parola airglow non ha una traduzione in italiano. E' in pratica una luminescenza. Siccome si forma negli strati alti della ionosfera, circa 270 Km di altezza, questo tipo di "inquinamento" e' presente anche a Cerro Paranal! E' la ragione per cui il cielo non e' completamente buio neanche in quei posti lontanissimi dai centri urbani. Da noi e' completamente sovrastato dall'inquinamento delle lampade artificiali ma, potenza della spettroscopia, e' perfettamente rilevabile. Le righe dell'airglow si formano a varie lunghezze d'onda e le piu' intense capitano, nello spettro visibile, nel rosso e nel verde e nel giallo. Una specie di aurora ma qui parliamo di un fenomeno diverso che avviene anche a basse latitudini. La luce ultravioletta proveniente dal Sole dissocia durante il giorno le molecole di ossigeno (O2) dell'atmosfera in atomi, producendo una complessa catena di reazioni dopo il tramonto (l'ossigeno atomico si ricombina molto lentamente e le reazioni si protraggono per molte ore).
Lo spettro 2d che vedete sopra conferma il tipico andamento in regressione: e' noto infatti che le righe dell'aiglow sono piu' intense all'inizio della notte (qui le ore indicate sono in tempo locale, TU+1). Nei frame successivi, la riga si vede diminuire fino quasi a scomparire. Negli ultimi due frame riappare appena ma questo puo' essere dovuto al fatto che il telescopio non era fermo rispetto al cielo ma ha ruotato di parecchi gradi da est ad ovest (sempre in zona zenit), puntando magari una zona del cielo piu' ricca di atomi.
Vabbe'... scusate la lunga digressione!
Paolo