Buon anno a tutti di nuovo e ben trovati nel forum.
Grazie Paolo per i tuoi suggerimenti sulla fotometria e sulle ultime condivisioni fatte nel forum... sono sempre ben chiare e ispiratrici
Io mentre il cotechino cuoceva a fuoco molto lento
, dopo aver completato con congruo anticipo i preparativi del cenone (in famiglia), complice un cielo terso e pulito (poi velatosi leggermente), non ho resistito e ho salutato l'anno che vien via con una ripresa della Nova.
Umberto non eri solo quella sera a menar le mani...
Il setup è il solito con l'Alpy600 a bagnare con i suoi fotoni un KAF8300.
Questa la Nova la sera del 31 dicembre
Ho tentato, dalla foto, una stima della magnitudine della Nova utilizzando AA7 (con il tool di fotometria e l'UCAC2) riscontrando una mag. di 10.20 senza però aver anteposto un filtro V davanti al sensore assumendo la QE di questo, grossomodo, corrispondente alla larghezza di banda del filtro fotometrico citato.
Questa, invece, la Nova nella ripresa precedente del 16 dicembre
Qui, con lo stesso procedimento, la magnitudine stimata in "V" era pari a 9.95...
Ad ogni buon conto ho recuperato dei filtri fotometrici Astrodon V,B,R (dello standard di Johnson- Cousins) che avevo da parte, si da standardizzare anche le eventuali prossime misure fotometriche, purtoppo non continuative come vorrei
Non avendo una postazione fissa e poco tempo (causa lavoro), mi adopererò quando possibile.
Per ora credo che mi orienterò sulla fotometria fatta con lo strumento in parallelo (il rifrattore Vixen A80SSwt) lasciando la fenditura "standard" da 23 micrometri per la sola spettroscopia con lo strumento principale (un C8). D'altra parte con AA7 ritengo che sia molto più semplice stimare la magnitudine del target confidando nel ricco campo stellare ripreso, piuttosto che fare della fotometria differenziale con la fenditura fotometrica proposta dalla Sheliak.
A proposito delle fluttuazioni di breve periodo della Nova da te riscontrate e riportate nel bel post precedente. Paolo ricordi quando il Prof. Tempesti, qualche anno fa, d'Estate, con il suo irresistibile accento fiorentino ci parlava dello stesso fenomeno osservato nella Nova Cygni del 1975?
Ecco la pubblicazione che volle poi regalarmi a Treviso quando andai a fargli visita qualche mese dopo...
Il Prof. Tempesti, al rifrattore Cooke dell'Osservatorio di Collurania (Teramo), catturò i fotoni della Nova moltiplicandone il voltaggio in uscita da un fotometro mediante una cella fotomoltiplicatrice (chiamata Arianna) e registrandone i valori con una stampante a pennino su carta millimetrata (un registratore analogico a carta).
e questo è il tracciato (25 minuti) della striscia fotometrica del 9-10 settembre 1975 mentre la Nova si trovava al massimo delle fluttuazioni periodiche. Il fondo cielo per la stella di controllo (ctr) è molto più alto perché per tale stella il Professore dispose il fotometro su di una maggiore sensibilità per sopperire alla troppo grande differenza di splendore.
Qui il Professore in visita a Collurania mentre osserva la "sua Arianna".
Condivido volentieri ora anche gli spettri ripresi.
Premetto che qualche giorno prima, come promesso, durante l'ennesima serata piovosa, ho raffinato la messa a fuoco delle righe dell'ALPY600 e dalle riprese fatte ho riscontrato un piccolo miglioramento passando la R da 440 a 475
. Valore ancora distante comunque da 600 (il suo "limite" strumentale). Per ora, nonostante gli sforzi fatti
non riesco a fare di meglio...
Questa la Nova nella serata di fine anno
e questo il confronto tra gli spettri del 16 dicembre (precedente ripresa) e quello della serata
Ora volendo esser certo delle possibilità del setup ho preferito calibrare in flusso con due stelle, nel senso che ho trovato la risposta strumentale ed atmosferica utilizzando di seguito prima la prima stella e, poi, ripetendo il processo di elaborazione con ISIS, la seconda. Questo il risultato del confronto
qui un dettaglio, per meglio evidenziare le differenze nel continuo trovate
Tale "piccolo" scostamento in ampiezza è normale?
Ovvero siamo nel range degli errori legati alla sensibilità strumentale?
Premetto che stavolta ho avuto cura di considerare l'angolo parallattico si da porre la fenditura sempre parallela ai meridiani delle altezze (del sistema altozimutale).
Giorgio