Tornando allo Star Analyser, ti segnalo l'interessante esperienza di un appassionato inglese, Hugh Allen, che ha fatto un test sugli effetti della messa a fuoco. Le prove sono state accuratamente documentate, riportando sia le immagini (stella nell'ordine zero e profilo spettrale risultante), sia i parametri numerici piu' importanti. Ottima la scelta di usare la maschera di Bathinov per mostrare il grado di sfocatura dell'ordine zero (senza, non si sarebbe apprezzato cosi' bene).
Dal forum della British Astronomical Association:
https://britastro.org/comment/4145#comment-4145L'esperienza mostra che all'ordine zero perfettamente a fuoco (prima riga) corrisponde uno spettro non ottimale, la riga spettrale e' infatti larga e deformata (nota il fatidico sbuffo a destra). Sfocando l'ordine zero lo spettro migliora fino ad ottenere la massima profondita' e la minima larghezza della riga. Interessante anche notare come il miglior spettro non sia quello piu' sottile in altezza (contrariamente a quello che si e' portati a pensare).
Ovviamente le cose possono essere diverse impiegando strumenti differenti dal telescopio usato per questa prova (8" Meade LX90). Comunque la non coincidenza dei fuochi (ordine zero e righe spettrali) dovrebbe essere una costante.
Morale... la messa a fuoco degli spettri, usando reticoli a diffrazione tipo Star Analyser, va fatta sulle righe spettrali (di una stella preferibilmente A0V) e mai sull'ordine zero. Parlo in generale Tonino, non mi rivolgo a te che curi al meglio questo aspetto.
Paolo