Ciao Tonino, il problema principale e' che lo spettro di Sirio risulta deformato in un singolo frame. E' una stella troppo luminosa e costringe ad impiegare tempi di posa brevissimi che "congelano" i filtraggi casuali dovuti alle masse d'aria turbolente.
La scintillazione atmosferica, che puoi apprezzare anche ad occhio nudo osservando le stelle, e' un fenomeno che ha impatti negativi sia in ambito fotometrico che spettroscopico e i suoi effetti vanno opportunamente minimizzati. In caso contrario introduci grandi errori nelle misure.
La turbolenza atmosferica che miscela masse d'aria a diversa temperatura (e diverso indice di rifrazione) in pratica fa variare continuamente e rapidamente (per fortuna!) la quantita' del flusso luminoso che entra nel telescopio. Non solo, anche il colore, ovvero il contenuto spettrale, varia rapidamente nel tempo.
In questi casi, come si dice, un'immagine vale piu' di mille parole. Grazie ad una osservazione del nostro Max che ha condiviso tempo fa, posso mostrarti l'effetto della scintillazione sugli spettri di Sirio. Max ha prodotto un video in formato AVI da cui ho estratto una serie di frame. L'ultimo in basso e' la media di un centinaio di essi. Con Astroart ho estratto alcuni profili di intensita' (non sono spettri calibrati in lunghezza d'onda e le intensita' sono ridotte nella gamma 0-255 essendo immagini a 8 bit).
Cosa si evince da questo lavoro, osservando gli spettri oppure i relativi profili di intensita'? Salta subito all'occhio che il continuo e' andato a farsi friggere! E' infatti instabile nel tempo, variando sia di intensita' generale (poco male) che di colore (un bel guaio!). Presi singolarmente, ognuno di questi spettri produrrebbe una curva di risposta completamente diversa. In queste condizioni Sirio e' proprio una cattiva "stella di riferimento"!
Le variazioni nella controparte ottica non si apprezzano osservando l'ordine zero perche' l'immagine e' saturata e riprodotta in bianco e nero. Gli effetti della turbolenza atmosferica sono pero' ben visibili in questa immagine presa con una reflex digitale tenuta a mano. Ho volutamente mosso l'inquadratura intorno a Sirio che ha lasciato una traccia variegata sia nell'intensita' che nel colore. Puoi immaginare che gli spettri sopra sono stati presi nei vari momenti in cui Sirio cambiava il colore e l'intensita'.
Per nostra fortuna abbiamo una soluzione al problema: fare la media di un numero molto grande di immagini. E' una questione di statistica, la media porta ad uno spettro corretto. Come puoi vedere nella prima immagine, in basso c'e' lo spettro risultante con il relativo profilo. Chi ha un po' di esperienza nota subito che ha un "look" molto migliore!
Il singolo frame di Sirio che hai postato quindi non va bene. Il continuo e' sicuramente alterato, di conseguenza non riusciresti a calibrare correttamente gli altri spettri che hai preso nella stessa sessione osservativa. Fare la somma/media degli spettri di Sirio e' il minimo indispensabile. Dico minimo perche' Sirio in se' e' inadatto a svolgere il compito di stella di riferimento. Troppo luminoso, troppo basso sull'orizzonte (la sua luce attraversa una zona piu' spessa di atmosfera)... il mix peggiore! Per stare veramente al sicuro dovresti mediare non meno di 50 frame.
Quando ti ricapita, osserva stelle meno luminose e, se comunque brillanti, prendi tanti frame. Una stella debole invece, che ad esempio richiede 60 sec di posa per ottenere uno spettro max 40000 ADU, non crea alcun problema perche' gli effetti della turbolenza atmosferica saranno automaticamente mediati (cioe' corretti) durante l'integrazione. In casi del genere potrebbe bastare anche un solo frame.
Ora l'obiettivo e' quello di imparare a combinare vari frame dello stesso soggetto (allineamento e media/somma). E' fondamentale per soggetti luminosi ma risultera' sempre utile, anche per quelli molto deboli. Vedrai infati che e' sempre conveniente suddividere una lunga esposizione in un certo numero di pose di durata minore.
Paolo