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Spettro asteroide 3122 Florence

Le nuove tecniche per studiare e comprendere la natura di tanti fenomeni celesti.

Messaggioda LFranco » 6 set 2017, 20:11

Ciao a tutti,
in occasione del passaggio ravvicinato dell'asteroide Florence ne ho approfittato per acquisirne lo spettro a bassa risoluzione con StarAnalyser. Al momento dell'osservazione l'asteroide aveva una magnitudine di 8.5-9V ma, pur essendo luminoso, si muoveva a circa 22 arcsec/minuto. Ho acquisito 45 frame da 30 secondi con un telescopio da 20cm ed uno StarAnalyser200 montato sulla ruota portafiltri di una camera CCD sbig st7Xme. Come spettri accessori ho acquisto anche lo spettro di una stella A0V per la calibrazione in lambda e quello di una stella di tipo solare (G2V). Entrambe queste stelle si trovavano in una posizione vicina all'asteroide al momento dell'osservazione.

Ho mediato i singoli frame con la funzione sigma di AstroArt per migliorare il rapporto S/N evitando di portare dentro stelle di campo e/o strisciate di spettri stellari. Per la riduzione degli spettri ho usato RSpec.

Per la classificazione tassonomica ho utilizzato diversi metodi. Il più semplice è sicuramente quello di confrontare lo spettro con quello (medio) di varie classi tassonomiche per verificare quale approssima meglio lo spettro dell'asteroide. Sicuramente il metodo più rigoroso è quello di analizzare lo spettro secondo le metodiche della PCA (Principal Component Analysis), approccio utilizzato dai professionisti.

Concludendo, lo spettro di riflettanza ottenuto conferma che si tratta di un asteroide di tipo S (roccioso) in accordo con la precedente classificazione tassonomica SMASSII (Bus & Binzel).

Saluti
Lorenzo Franco
Allegati
Florence_taxonomy_LFranco.png
Vari metodi di analisi utilizzati per la classificazione tassonomica
Florence_cal_spectrum_vs_G2V_LFranco.png
Spettro dell'asteroide Florence confrontato con quello di una stella di tipo G2V. Dal rapporto dei due spettri otteniamo lo spettro di riflettanza.
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Messaggioda umberto » 6 set 2017, 21:10

Ottima osservazione Lorenzo grazie dell'interessante report. Ci puoi rassicurare, che non corriamo alcun pericolo con questo grande sasso che sibila nelle vicinanze del nostro pianeta?.Umberto
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Messaggioda Paolo » 7 set 2017, 10:16

Ciao Lorenzo, non avevo dubbi che avresti svolto una fantastica esperienza osservativa! La classificazione tassonomica non lascia dubbi sul tipo S. Vedo che la curva di riflettanza del tipo V e' davvero insidiosa (differisce dalla S solo dopo i 750 nm) ma il rapporto s/r dello spettro e' stato sufficiente per capire che l'andamento del profilo non scende verso il NIR come in questa tipologia.

Ottima la scelta della combinazione sigma per il trattamento degli spettri 2d.

Sono molto curioso per il grafico PCA. Mi sembra che non ne abbiamo parlato in passato... Se non e' troppo complesso, potresti spiegarci come si ottiene?

Grazie e congratulazioni vivissime per questa stupenda osservazione!

Paolo
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Messaggioda LFranco » 7 set 2017, 17:42

Paolo ha scritto:Sono molto curioso per il grafico PCA. Mi sembra che non ne abbiamo parlato in passato... Se non e' troppo complesso, potresti spiegarci come si ottiene?


Ciao Paolo,
la Principal Component Analysis (Analisi delle componenti principali) è una tecnica in ambito statistico che serve a ridurre il numero di variabili in gioco a quelle minimali che descrivono quasi completamente il fenomeno che si sta analizzando. Pensa che viene usata anche nell'ambito informatico per il riconoscimento delle forme e come metodo di compressione delle immagini.

Nell'ambito dell'astronomia viene usato ad esempio per la classificazione degli spettri e per la classificazione delle forme delle galassie. Nello specifico della spettroscopia abbiamo tanti spettri di tipologie diverse (classi tassonomiche). Per ogni classe abbiamo diversi punti che lo descrivono alle diverse lunghezze d'onda. Otteniamo quindi una "esplosione" del numero di variabili in gioco. E' quindi difficile individuare le caratteristiche salienti delle varie classi tassonomiche. La PCA ci viene in aiuto poichè con solo due variabili PC1 e PC2 si riesce a descrivere quasi totalmente il fenomeno. La PC1 di fornisce informazioni sulla pendenza più o meno ripida della curva di riflettanza, mentre la PC2 di fornisce informazioni sulla presenza della gobba nel vicino infrarosso. Per l'analisi numerica ho utilizzato scilab (gratuito) lo consiglio vivamente a tutti.

Ci sono poi una infinità di altre complicazioni ma credo di aver descritto il senso della questione.

Saluti
Lorenzo Franco
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Messaggioda Paolo » 9 set 2017, 0:54

Ciao Lorenzo, grazie per la risposta! E' affascinante vedere come la matematica sia di grande supporto alla risoluzione di problemi complessi. Veramente geniale!

Paolo
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Messaggioda nico » 9 set 2017, 11:37

Bellissimo lavoro. :ymapplause:
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