Carissimo Sergio, questi argomenti sono tutt'altro che banali, quindi non farti alcun problema a chiedere. Nei limiti delle nostre capacita' siamo ben felici di dare un supporto, il forum e' il posto giusto per gli approfondimenti.
Aggiungo a quanto ha riportato Lorenzo che l'unica raccomandazione con soggetti fortemente arrossati (es. stelle di classe M, al carbonio ecc,) e' quella di integrare un elevato numero di subpose quando si osserva la stella di riferimento (le classi da B5 a A5 vanno benissimo) in modo che anche la parte rossa dello spettro (dove il segnale e' piu' basso) abbia un sufficiente rapporto s/r.
Forse si e' portati a pensare che una stella blu non abbia luce rossa e viceversa, da qui l'uso di una stella di riferimento dello stesso colore. In realta' la luce delle stelle molto calde comprende tutte le lunghezze d'onda, anche quelle nel rosso o nell'infrarosso. In questo grafico (curve di Planck, indicative comunque della radiazione stellare) puoi notare che all'aumentare della temperatura il massimo si sposta verso il blu ma le energie aumentano in tutto il range, cioe' non e' una semplice traslazione dello spettro.
Brevemente una motivazione per cui scegliamo una stella calda per calibrare i nostri spettri. Avrai visto che nelle operazioni aritmetiche necessarie alla calibrazione devi lavorare sul continuo. In pratica dividi lo spettro osservato della stella di riferimento per il profilo di libreria e "pulisci" la curva risultante che diventera' la fatidica risposta strumentale. Ecco, questa operazione diventa difficilissima se i profili oggetto della divisione sono pieni di righe e di larghi assorbimenti come quelli delle stelle rosse o, in generale, di stelle meno calde. Puoi verificare tu stesso con un caso pratico.
Circa l'argomento spettrografo, volevo dirti che il trattamento degli spettri e' piu' facile con il Lhires III usato a media e alta risoluzione che con il Lisa (che io simulo quando monto il reticolo da 150 l/mm). Producendo spettri ottici completi, con il Lisa c'e' anche da stare attenti in fase di ripresa quando i soggetti non sono alti sull'orizzonte (devi disporre la fenditura verticalmente altrimenti l'andamento del continuo viene falsato). Ad alta risoluzione invece l'intervallo spettrale e' piccolo per cui c'e' molta piu' tolleranza.
Se mi posso permettere, non sceglierei in base a quanto e' facile o difficile l'uso di un determinato spettrografo perche' piu' o meno tutti si equivalgono. Cercate di capire quali soggetti ed osservazioni vi interessano maggiormente. Ad esempio, se siete a caccia di novae e supernovae e' meglio uno strumento a bassa risoluzione (sono mediamente soggetti molto deboli). Se volete invece fare misure di velocita' radiali (es. binarie) o osservare i profili h-alfa di stelle Be e' il caso di prendere uno strumento con potere risolvente di almeno 5000.
Curiosita'... perche' il Lisa e non L'Alpy 600?
Paolo