Ciao a tutti.
Incuriosito dalle caratteristiche delle lampade Relco che hanno appunto il vantaggio di mostrare le righe del Ne e
dell'Ar, mi sono messo anche io alla ricerca di questi starter. È stata dura perché qui in zona da me nessuno sembra tenere gli starter Relco sc480.
Ho trovato dei Philips, dei Sylvania ecc... ma i Relco nessuno sembra tenerli.
Alla fine, attraverso un ingrosso di materiale elettrico sono riuscito a farmeli ordinare direttamente alla Relco. Dovrebbero arrivare i primi di Settembre... ovviamente sono stato "costretto" ad acquistarne una intere scatola di ben 25 pezzi. Meno male che il prezzo finale di circa 8 euro totali è comunque accettabile.
Sperando che arrivino davvero, avrei alcune domande da porvi.
Da quanto dici Paolo sembra che il modo più pratico per alimentare queste lampadine sia attaccarle direttamente alla corrente di rete 220V usando un paio di resistenze (vanno bene da 1/4 di watt?).
Questo tipo di utilizzo ppresuppone ovviamente una certa cautela nell'utilizzo perché c'è il rischio di prendere la scossa ed "accenderci" noi stessi emettendo tutta una serie di righe poco salubri.
Tu Paolo hai linkato anche un eventuale circuito meno pericoloso, ma lo trovo poco pratico... specialmente per quanto dirò adesso.
L'ideale sarebbe poter sostituire l'attuale lampada al Neon dentro mio Lhiress sostituendola con una di queste Relco, ma l'elettronica a bordo dell'Lhires non è adatta per queste lampade.
A questo punto forse potrebbero esserci 3 alternative più o meno valide.
1) Si sostituisce la lampada sul supporto ruotante dentro l'Lhires e si esce fuori dallo spettroscopio con due fili che vanno direttamente al 220 V + rezistenze.
2) Si costruisce un circuito a bassa tensione, come quello linkato da Paolo e si vede se è possibile alloggiarlo al posto del circuito originale dentro lo spettrografo, ingombri permettendo.
3) Si costruisce un "grappolo" di lampadine (per sviluppare più luce), magari fissate sparse su un tappo appositamente costruito e lo si posiziona davanti alla bocca del telescopio quando si vuol calibrare.
Ogni soluzione ha dei vantaggi e degli svantaggi.
La cosa meno invasiva (che per adesso prediligerei) sarebbe creare un tappo "costellato" di lampadine, ma a parte la pericolosità di avere molti cablaggi a 220V mi chiedo, e vi chiedo quante lampadine saranno necessarie per sviluppare abbastanza luce da non dover fare pose di diversi minuti per ottenere una immagine di calibrazione?
Mi sembra di aver letto che queste lampade sono moto deboli.... molto di più delle attuali lampade al Neon se non erro.
La cosa invece forse più pulita ma ancora relativamente semplice forse sarebbe quella di togliere l'attuale lampadina e metterne una Relco alimentata a 220 V con un paio di fili che escono dallo spettrografo. Ma questo presuppone lo smontaggio quasi completo dello spettrografo e questo non mi piacerebbe molto.
Insomma, avete qualche suggerimento che possa semplificare la cosa o qualche controindicazione?
Saluti
Nico