Re: Lampade di calibrazione per spettroscopia
Inviato: 4 ago 2015, 12:23
Ho fatto una piccola scorta di starter Relco che avevo cercato senza successo in precedenza (trovate presso un piccolo negozio di materiali elettrici).
Le lampade sono le stesse usate nel nuovo modulo di calibrazione del Lhires III, nonche' impiegate in quello dell'Alpy 600.
Per divertimento ne ho accesa una usando la corrente di rete (ci sono un paio di resistenze in parallelo da 68 KOhm nel circuito elettrico).
Come soluzione alternativa all'uso della rete elettrica a 220V si potrebbe costruire un piccolo circuito elevatore di tensione (alimentazione con batterie a tensione di qualche volt soltanto). Marcello Cucchi propone nel suo sito l'utilizzo dell'elettronica delle vecchie camere usa e getta con piccole modifiche:
http://www.marcellocucchi.altervista.or ... nlamp.html
La lampada genera una infinita' di righe di emissione grazie all'argon e al neon contenuti al suo interno:
(fonte: http://www.astrosurf.com/buil/alpy600/first_light.htm)
La loro lunghezza d'onda e' nota e un elenco e' riportato in questo documento di Richard Walker:
http://www.ursusmajor.ch/downloads/sque ... es-3.0.pdf
Le lunghezze d'onda possono essere verificate anche sul NIST:
http://physics.nist.gov/PhysRefData/ASD/lines_form.html
Da quanto ho potuto leggere sul web possono esserci piccole differenze nello spettro tra una lampada e l'altra (riguarda piu' che altro l'intensita' delle righe).
La lampada Ne/Ar e' fondamentale per la calibrazione di spettri ad alta risoluzione, specie nelle regioni del blu-verde che risultano troppo povere di righe usando il modello al solo neon. E' comunque molto utile anche per strumenti a bassa risoluzione dato che le sue righe, combinate con le quelle della serie di Balmer di una stella di riferimento, consentono una calibrazione ultraprecisa (ISIS ha apposite funzioni nella modalita' Alpy 600).
Paolo
Le lampade sono le stesse usate nel nuovo modulo di calibrazione del Lhires III, nonche' impiegate in quello dell'Alpy 600.
Per divertimento ne ho accesa una usando la corrente di rete (ci sono un paio di resistenze in parallelo da 68 KOhm nel circuito elettrico).
Come soluzione alternativa all'uso della rete elettrica a 220V si potrebbe costruire un piccolo circuito elevatore di tensione (alimentazione con batterie a tensione di qualche volt soltanto). Marcello Cucchi propone nel suo sito l'utilizzo dell'elettronica delle vecchie camere usa e getta con piccole modifiche:
http://www.marcellocucchi.altervista.or ... nlamp.html
La lampada genera una infinita' di righe di emissione grazie all'argon e al neon contenuti al suo interno:
(fonte: http://www.astrosurf.com/buil/alpy600/first_light.htm)
La loro lunghezza d'onda e' nota e un elenco e' riportato in questo documento di Richard Walker:
http://www.ursusmajor.ch/downloads/sque ... es-3.0.pdf
Le lunghezze d'onda possono essere verificate anche sul NIST:
http://physics.nist.gov/PhysRefData/ASD/lines_form.html
Da quanto ho potuto leggere sul web possono esserci piccole differenze nello spettro tra una lampada e l'altra (riguarda piu' che altro l'intensita' delle righe).
La lampada Ne/Ar e' fondamentale per la calibrazione di spettri ad alta risoluzione, specie nelle regioni del blu-verde che risultano troppo povere di righe usando il modello al solo neon. E' comunque molto utile anche per strumenti a bassa risoluzione dato che le sue righe, combinate con le quelle della serie di Balmer di una stella di riferimento, consentono una calibrazione ultraprecisa (ISIS ha apposite funzioni nella modalita' Alpy 600).
Paolo