Re: Lampade di calibrazione per spettroscopia
Inviato: 10 feb 2011, 18:36
Urca, complimenti per la notevole QE nel blu-violetto! In effetti io tenevo conto dei sensori Sony che hanno l'intero profilo spostato verso il rosso rispetto a molti KAF e nel violetto non sono cosi' sensibili.
Non so dirti sulla pendenza della curva di trasmissione sotto i 400 nm, c'e' da aspettarsi una discesa piuttosto ripida ma partendo da una QE di 45 c'e' ancora molta sensibilita' in ballo.
Si, nelle lampade ai vapori di mercurio ce ne sono nel range che hai indicato. Il grosso problema a livello pratico e' che c'e' la tendenza ad un fuori fuoco esponenziale man mano che si va verso l'ultravioletto, quindi le sottili righe potrebbero non vedersi facilmente essendo sparpagliate. Forse e' meglio usare una luce a spettro continuo come il LED (o una alogena ad alta temperatura colore). C'e' un punto in cui lo spettro registrato ha un'intensita' che raggiunge il livello di fondo, attribuibile con molta probabilita' alla perdita di QE del sensore. In fase di ripresa bisogna fare delle prove variando il fuoco e la durata dell'esposizione. Di tutto il range spettrale, l'analisi della regione UV e' quella piu' critica...
Accidenti, se non avevi ne' filtri taglia UV/IR e ne' il vetrino di protezione del sensore sicuramente la QE ha giocato moltissimo su quegli aloni. Poteva essere sufficiente un filtro come l'astronomik L (x luminanza) per ridurre il problema...
Ciao ciao
Paolo
Non so dirti sulla pendenza della curva di trasmissione sotto i 400 nm, c'e' da aspettarsi una discesa piuttosto ripida ma partendo da una QE di 45 c'e' ancora molta sensibilita' in ballo.
Ci sono delle righe tra i 300 e i 400nm che è possibile generare facilmente per provare a vedere come si comporta il sensore da quelle parti ?
Si, nelle lampade ai vapori di mercurio ce ne sono nel range che hai indicato. Il grosso problema a livello pratico e' che c'e' la tendenza ad un fuori fuoco esponenziale man mano che si va verso l'ultravioletto, quindi le sottili righe potrebbero non vedersi facilmente essendo sparpagliate. Forse e' meglio usare una luce a spettro continuo come il LED (o una alogena ad alta temperatura colore). C'e' un punto in cui lo spettro registrato ha un'intensita' che raggiunge il livello di fondo, attribuibile con molta probabilita' alla perdita di QE del sensore. In fase di ripresa bisogna fare delle prove variando il fuoco e la durata dell'esposizione. Di tutto il range spettrale, l'analisi della regione UV e' quella piu' critica...
Paolo, mi è anche venuto in mente che le stelle particolarmente gonfie che venivano nelle immagini riprese dalla mia camera col tuo Pentax75 potrebbero essere causate da un eccesso di sensibilità nel blu-UV. Che ne pensi ?
Accidenti, se non avevi ne' filtri taglia UV/IR e ne' il vetrino di protezione del sensore sicuramente la QE ha giocato moltissimo su quegli aloni. Poteva essere sufficiente un filtro come l'astronomik L (x luminanza) per ridurre il problema...
Ciao ciao
Paolo