Analisi spettrale del fondo cielo
Inviato: 27 nov 2008, 20:04
Un lavoretto che avevo in mente da molto tempo. Se mettiamo in conto anche che il meteo di questo periodo non favorisce le attivita' di ripresa...
Dunque dal calduccio di casa ho puntato lo spettroscopio, attraverso una finestra, nella zona di cielo che sovrasta la citta' di L'aquila. Gli strati nuvolosi abbastanza alti e l'umidita' presente nell'atmosfera in percentuale molto elevata hanno diffuso la luce artificiale consentendo di prendere in tempi abbastanza brevi uno spettro che sostanzialmente porta la firma del tipo di inquinamento luminoso che affligge la nostra citta'.
Si tratta della zona di cielo, orientata a nord-ovest, che dalla mia postazione risulta piu' inquinata dalle luci artificiali. In altre direzioni, soprattutto verso sud-est il cielo e' molto piu' scuro. Tuttavia credo che, intensita' a parte, il contenuto spettrale non sia molto diverso. Ovviamente cambiando localita' le cose possono essere differenti.
Il grafico mostra il profilo dell'intensita' alle varie lunghezze d'onda mentre in basso si puo' vedere una sintesi a colori (elaborata da Visual Spec, lo spettro e' stato preso con il sensore b/n della SXV-H9). Ho ripreso anche le frequenze del violetto e dell'infrarosso vicino ma non le ho incluse perche' il grosso dell'inquinamento luminoso e' compreso nel range di questo grafico.
http://quasar.teoth.it/gallery/albums/u ... elo_aq.jpg
Il chiarore che vediamo anche ad occhio nudo e che impedisce di andare in profondita' nelle riprese astronomiche e' principalmente dovuto alle lampade al sodio ad alta pressione. Di entita' minore ma comunque presente, l'inquinamento con lampade al mercurio. Come si vede dal grafico sono infatti visibili e miscelati i due contributi, basta osservare i picchi del Na I e del Hg/Eu tipico delle lampade al mercurio (piu' in generale di quelle a basso consumo che contengono anche europio). Molto particolare il fenomeno dell'auto-assorbimento delle linee D del Sodio che causano il vistoso cuneo attorno ai 5894 Angstrom.
Purtroppo le lampade al sodio ad alta pressione rappresentano la fonte principale di inquinamento. Queste, oltre ai picchi su precise lunghezze d'onda, ovvero emissioni a banda molto stretta, generano anche emissioni continue abbastanza intense nell'intervallo 5600-6200 A (verde-giallo-arancio). Purtroppo non e' possibile tagliare via con i filtri questa zona senza privarsi di parecchia energia proveniente da soggetti che vogliamo studiare (ad esclusione delle nebulose ad emissione). Anche le lampade al mercurio hanno picchi notevoli e una parte di spettro continuo. Le lampade meno "nocive" sarebbero quelle al sodio a bassa pressione, purtroppo pero' a queste si preferiscono gli altri tipi in quanto, anche se molto efficienti, risultano "monocromatiche", di conseguenza producono una visione difficile e poco naturale.
La sessione con lo spettroscopio e' proseguita con il controllo della trasmissione di tutti i filtri in mio possesso. Questo e' un dato che si puo' trovare in rete presso il sito dei costruttori, tuttavia volevo provare a verificare in modo diretto lo specifico taglio dei miei filtri. Per questo ho usato una lampada alogena interponendo i vari filtri e prendenone lo spettro. In fase di elaborazione ho diviso i profili ottenuti con i filtri per quello della lampada alogena, in modo da avere la trasmissione rapportata correttamente.
Allego per adesso il primo di questi, il fatidico CLS Astronomik, sovrapposto all'inquinamento luminoso del mio sito osservativo:
http://quasar.teoth.it/gallery/albums/u ... aq_CLS.jpg
Come si vede nel grafico, effettivamente il taglio corrisponde alla zona di massima emissione dell'IL cittadino. Sembrerebbe eccellente ma il filtro in realta' non fa miracoli. L'intervallo di frequenze tagliato infatti non solo rappresenta una parte molto grande (circa 1/3) rispetto al range sensibile, ma corrisponde anche alle frequenze in cui le camere CCD hanno il massimo della sensibilita'... una bella fregatura! Motivo per cui sono molto piu' efficienti i filtri a banda stretta utilizzati con le nebulose ad emissione.
Oggetto di test sono stati, oltre il CLS Astronomik, i seguenti filtri:
- Deep-sky Lumicon
- Fringe killer Baader
- Neodymium Baader
- H-alfa Astronomik
- OIII Astronomik
- SII Astronomik
- L,R,G,B Astronomik
- IR-pass 742 Astronomik
- vari filtri colorati Lumicon (R25, B80A, ..)
Ai prossimi filtri...
Ciao ciao
Paolo
Dunque dal calduccio di casa ho puntato lo spettroscopio, attraverso una finestra, nella zona di cielo che sovrasta la citta' di L'aquila. Gli strati nuvolosi abbastanza alti e l'umidita' presente nell'atmosfera in percentuale molto elevata hanno diffuso la luce artificiale consentendo di prendere in tempi abbastanza brevi uno spettro che sostanzialmente porta la firma del tipo di inquinamento luminoso che affligge la nostra citta'.
Si tratta della zona di cielo, orientata a nord-ovest, che dalla mia postazione risulta piu' inquinata dalle luci artificiali. In altre direzioni, soprattutto verso sud-est il cielo e' molto piu' scuro. Tuttavia credo che, intensita' a parte, il contenuto spettrale non sia molto diverso. Ovviamente cambiando localita' le cose possono essere differenti.
Il grafico mostra il profilo dell'intensita' alle varie lunghezze d'onda mentre in basso si puo' vedere una sintesi a colori (elaborata da Visual Spec, lo spettro e' stato preso con il sensore b/n della SXV-H9). Ho ripreso anche le frequenze del violetto e dell'infrarosso vicino ma non le ho incluse perche' il grosso dell'inquinamento luminoso e' compreso nel range di questo grafico.
http://quasar.teoth.it/gallery/albums/u ... elo_aq.jpg
Il chiarore che vediamo anche ad occhio nudo e che impedisce di andare in profondita' nelle riprese astronomiche e' principalmente dovuto alle lampade al sodio ad alta pressione. Di entita' minore ma comunque presente, l'inquinamento con lampade al mercurio. Come si vede dal grafico sono infatti visibili e miscelati i due contributi, basta osservare i picchi del Na I e del Hg/Eu tipico delle lampade al mercurio (piu' in generale di quelle a basso consumo che contengono anche europio). Molto particolare il fenomeno dell'auto-assorbimento delle linee D del Sodio che causano il vistoso cuneo attorno ai 5894 Angstrom.
Purtroppo le lampade al sodio ad alta pressione rappresentano la fonte principale di inquinamento. Queste, oltre ai picchi su precise lunghezze d'onda, ovvero emissioni a banda molto stretta, generano anche emissioni continue abbastanza intense nell'intervallo 5600-6200 A (verde-giallo-arancio). Purtroppo non e' possibile tagliare via con i filtri questa zona senza privarsi di parecchia energia proveniente da soggetti che vogliamo studiare (ad esclusione delle nebulose ad emissione). Anche le lampade al mercurio hanno picchi notevoli e una parte di spettro continuo. Le lampade meno "nocive" sarebbero quelle al sodio a bassa pressione, purtroppo pero' a queste si preferiscono gli altri tipi in quanto, anche se molto efficienti, risultano "monocromatiche", di conseguenza producono una visione difficile e poco naturale.
La sessione con lo spettroscopio e' proseguita con il controllo della trasmissione di tutti i filtri in mio possesso. Questo e' un dato che si puo' trovare in rete presso il sito dei costruttori, tuttavia volevo provare a verificare in modo diretto lo specifico taglio dei miei filtri. Per questo ho usato una lampada alogena interponendo i vari filtri e prendenone lo spettro. In fase di elaborazione ho diviso i profili ottenuti con i filtri per quello della lampada alogena, in modo da avere la trasmissione rapportata correttamente.
Allego per adesso il primo di questi, il fatidico CLS Astronomik, sovrapposto all'inquinamento luminoso del mio sito osservativo:
http://quasar.teoth.it/gallery/albums/u ... aq_CLS.jpg
Come si vede nel grafico, effettivamente il taglio corrisponde alla zona di massima emissione dell'IL cittadino. Sembrerebbe eccellente ma il filtro in realta' non fa miracoli. L'intervallo di frequenze tagliato infatti non solo rappresenta una parte molto grande (circa 1/3) rispetto al range sensibile, ma corrisponde anche alle frequenze in cui le camere CCD hanno il massimo della sensibilita'... una bella fregatura! Motivo per cui sono molto piu' efficienti i filtri a banda stretta utilizzati con le nebulose ad emissione.
Oggetto di test sono stati, oltre il CLS Astronomik, i seguenti filtri:
- Deep-sky Lumicon
- Fringe killer Baader
- Neodymium Baader
- H-alfa Astronomik
- OIII Astronomik
- SII Astronomik
- L,R,G,B Astronomik
- IR-pass 742 Astronomik
- vari filtri colorati Lumicon (R25, B80A, ..)
Ai prossimi filtri...
Ciao ciao
Paolo