Re: Nuova cometa di Natale
Inviato: 6 gen 2016, 23:26
Ciao Marco e tutti, aggiorno con estremo ritardo, scusate... Il tempo e' tiranno e sono riuscito solo a fare una piccola prova con i fit originali. Ho impiegato Astroart 6 impostando nello stacking la funzione Demosaic RGB con algoritmo="White point" e Bias="RGB". Siccome c'erano ancora forti gradienti di colore, ho dovuto fare un "Remove gradient" ed alcune correzioni di colore manuali nel fondo. Il centraggio dei vari frame sul nucleo e' stato fatto con l'opzione "Follow minor planet", impostando uno sky motion di 2.86 "/min e P.A. 357.8 gradi. La scala del frame e' pari a 1.76 "/pixel e il suo orientamento e' di 133.1 gradi (sono altri parametri che servono per l'allineamento).
A parte questi dettagli, volevo mostrare cosa intendevo con il consiglio che ho dato in un post precedente, per evitare la forte saturazione del nucleo (o meglio della chioma interna). Ho aperto con IRIS il FIT uscito da AA ed ho applicato il filtraggio "Dynamic stretching" e "Color stretching". Sono passato nuovamente su AA ma solo per impostare le nuove soglie di visualizzazione ed una funzione di trasferimento logaritmica. Il trattamento effettuato con IRIS ha compresso la gamma delle alte luci e rinforzato i colori (che tendono a de-saturare con la vista logaritmica), permettendo una migliore resa visiva.
Il risultato e' messo a confronto con la prima elaborazione. L'effetto della compressione ha permesso sia di contenere l'area del nucleo "bruciata", sia di preservare i colori (si vede anche dalla differenza cromatica delle diverse code e dalle tracce stellari). Il fondo e' ancora "maculato" ma si possono tentare vari filtraggi anche con Photoshop per rimediare al problema.
Dopo questo breve "ritorno al passato" mi rendo conto ancora meglio di quanto sia oneroso, in termini di tempo, trattare le immagini astronomiche. Le comete poi sono davvero ostiche per il fortissimo dislivello di luce tra coda e nucleo, condizione che spesso si ritrova anche in tanti soggetti del profondo cielo. Che pazienza che avete!!!
Paolo
A parte questi dettagli, volevo mostrare cosa intendevo con il consiglio che ho dato in un post precedente, per evitare la forte saturazione del nucleo (o meglio della chioma interna). Ho aperto con IRIS il FIT uscito da AA ed ho applicato il filtraggio "Dynamic stretching" e "Color stretching". Sono passato nuovamente su AA ma solo per impostare le nuove soglie di visualizzazione ed una funzione di trasferimento logaritmica. Il trattamento effettuato con IRIS ha compresso la gamma delle alte luci e rinforzato i colori (che tendono a de-saturare con la vista logaritmica), permettendo una migliore resa visiva.
Il risultato e' messo a confronto con la prima elaborazione. L'effetto della compressione ha permesso sia di contenere l'area del nucleo "bruciata", sia di preservare i colori (si vede anche dalla differenza cromatica delle diverse code e dalle tracce stellari). Il fondo e' ancora "maculato" ma si possono tentare vari filtraggi anche con Photoshop per rimediare al problema.
Dopo questo breve "ritorno al passato" mi rendo conto ancora meglio di quanto sia oneroso, in termini di tempo, trattare le immagini astronomiche. Le comete poi sono davvero ostiche per il fortissimo dislivello di luce tra coda e nucleo, condizione che spesso si ritrova anche in tanti soggetti del profondo cielo. Che pazienza che avete!!!
Paolo