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Galassia NGC3628 nel Leone

MessaggioInviato: 20 apr 2007, 0:40
da Paolo
Assieme alle M65 e M66 forma il famoso "Leo triplet". NGC3628 e' la piu' debole del gruppo (mag vis 9.5, dim 14 x 3.6 primi) e per questo e' sfuggita alla catalogazione di Messier che non l'ha notata nei pressi delle due vicine galassie. E' vista di taglio e presenta una distorsione della banda di polveri equatoriale dovuta all'interazione gravitazionale con M65 e M66.

http://quasar.teoth.it/gallery/displayi ... =11&pos=79

E' la piu' lunga ripresa che ho fatto con la CCD finora, la luminanza totalizza infatti 150 minuti. La trasparenza del cielo era molto buona e volevo esporre il piu' possibile (senza esagerare) per vedere cosa si riesce a tirare fuori dall'Aquila. Sono rimasto abbastanza colpito dalla profondita', sono evidenti anche le deboli parti periferiche e numerose piccolissime galassie nello sfondo. Le riprese colore non sono invece all'altezza della luminanza a causa del cielo un po' velato e per le esposizioni piuttosto brevi. Comunque hanno permesso di dare una colorazione interessante alla galassia.

Effettivamente il cielo della nostra citta' puo' offrire molto. Ovviamente serve la serata giusta, ma credo siamo davvero fortunati. Difficilmente avrei avuto risultati simili facendo una ripresa analoga da una grande citta' con elevato inquinamento luminoso...

Ciao
Paolo

Re: Galassia NGC3628 nel Leone

MessaggioInviato: 22 apr 2007, 22:57
da Marco Di Lorenzo
Gasp! :o
Paolo, a parte gli inevitabili complimenti, che vuol dire searata giusta?
Voglio dire, per immagini di cielo profondo come questa presumo che l'inquinamento luminoso sia il fattore principale, e questo non dovrebbe dipendere molto dal momento se c'è il sereno (a pate ovviamente la presenza in bassa quota di umidità o smog che sicuramente possono peggiorare le cose). Oppure il seeing è comunque importante anche in questo caso?
Perdonate la mia ignoranza da astrofilo "teorico"...

Re: Galassia NGC3628 nel Leone

MessaggioInviato: 23 apr 2007, 1:21
da Paolo
Marco, innanzitutto sono d'accordissimo con te, l'inquinamento luminoso e' il responsabile principale della qualita' del cielo. Per la mia esperienza in zone come quella in cui osservo, non sono l'umidita' o lo smog bassi (non ne soffriamo molto per fortuna) a cambiare, a parita' di IL, i connotati al cielo, ma i veli uniformi di nubi medio-alte. Ho notato che questi possono originarsi in tanti modi, e non sono necessariamente legati alla formazione di umidita' a bassa quota.

Nei giorni passati ho visto il cielo (diurno) di tutti i colori! Quando di giorno era slavato la notte riuscivo a vedere ad occhio nudo stelle non piu' deboli della mag 3.5. In queste condizioni le riprese CCD, se brevi, erano penose. Risultato completamente diverso quando, un paio di giorni dopo, ho ripreso con un cielo molto piu' limpido la galassia nel Leone.

Per farti un altro esempio, l'ultimo campo estivo di Fonte Vetica e' stato purtroppo dominato da una corrente africana che ha "scolorito" il cielo... perfino a quella quota! Le notti infatti non presentavano quel meraviglioso cielo al quale eravamo abituati (in compenso avevamo caldo e assenza di umidita').

In genere la maggiore limpidezza dell'aria si ha con il passaggio di un fronte freddo. Il cielo viene pulito dai forti venti e dalle masse d'aria fredde che si incuneano tra il terreno e l'aria calda soprastante. Purtroppo, soprattutto in zone montagnose come le nostre, si generano fortissime turbolenze che degradano il seeing... pare proprio che non si puo' avere tutto nella vita!

Per finire... il seeing. Direi che e' fondamentale nelle riprese CCD con focali relativamente lunghe. L'espansione dei dischi stellari dovuta alla turbolenza, che con la pellicola dava pochi o nessun problema, con le camere CCD di vede che e' una bellezza! C'e' una grande perdita di dettaglio nelle immagini.

Che vuoi fare... siamo in posti comuni, non a Cerro Paranal! E per azzeccare la serata con tutte le condizioni ideali ci serve tanta, tanta fortuna!

Ciao
Paolo