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Martedì 30 Marzo 2010 21:51

Maratona Messier 2010

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Dal tramonto all'alba...

Il mitico film? No... una pazzia che abbiamo deciso di fare io e Giuseppe la notte tra domenica 14 e lunedi 15 marzo, nel periodo propizio per tentare una "versione fotografica" della famosa Maratona Messier. A dire il vero per il 2010 le condizioni di osservabilita' dell'intero insieme degli oggetti del catalogo Messier, gia' precarie per l'elevata latitudine, sono state ulteriormente penalizzate a causa del novilunio capitato con un certo anticipo.

Il seguente grafico, frutto di uno studio di Tom Polakis, mostra come questi parametri influenzano le condizioni di osservabilita':

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Dopo un sabato deludente dal punto di vista meteo, la giornata di domenica era invece limpidissima e senza nubi. La tentazione era troppo forte... Appuntamento all'epicentro. E gia'... non per spavalderia, semplicemente perche' il nostro abituale sito osservativo invernale e' stato per coincidenza epicentro del disastroso sisma del 6 aprile 2009 ed oggi e' senz'altro piu' famoso per questa ragione piuttosto che per il fatto di essere una verde e tranquilla area a ridosso di un valico stradale.
Siamo a 1000 metri circa di quota nei pressi di S. Rufina, una localita' a sud-ovest della citta' di L'Aquila. Alle 17:30, appena arrivati, la serata si conferma eccellente. Trasparenza elevata, solo qualche piccolissima nube cumuliforme in rapido dissolvimento, assenza di vento ed esiguo  tasso di umidita'. L'unica preoccupazione e' la temperatura non proprio primaverile. Osserviamo la neve che ci circonda con una certa perplessita'...

Vista l'intenzione di usare un sistema "go-to" su base equatoriale, confidiamo nell'elevata trasparenza per effettuare lo stazionamento al polo della montatura durante il crepuscolo. Utilizziamo il cannocchiale polare a tre stelle di riferimento. La particolare limpidezza ha permesso di vedere con il cielo ancora chiaro sia la polare che una delle due stelline, quanto basta per allineare garantendo una sufficiente precisione per le operazioni di ricerca degli oggetti.
Per raggiungere l'ambito risultato deve essere davvero tutto a posto. Sappiamo ormai molto bene che basta il cedimento di un solo anello della catena per compromettere il buon esito. Gli inconvenienti sono sempre in agguato e possono essere causati dal meteo, dalle condizioni ambientali, da problemi tecnici e operativi nonche' da problemi logistici. Sono tutti ben descritti nella pagina UAI dedicata all'evento. Confidavamo nell'affidabilita' degli strumenti (i tanti campi astronomici in montagna ci hanno insegnato qualcosa), ma restava l'incognita della stabilita' meteorologica nel corso della notte e l'orizzonte non perfettamente libero ad est sebbene molto basso. Un peccato perche' sapevamo che la fase critica era legata soprattutto agli oggetti mattutini. L'altra grande incognita riguardava la nostra resistenza alla stanchezza e al freddo.
Finalmente, lista alla mano, alle 19:21 abbiamo dato inizio alla maratona, in pieno crepuscolo serale. Il piccolo telescopio, su una minuscola montatura computerizzata, non si e' piu' fermato fino all'alba seguendo la sequenza tipo:
- ricerca e centramento del soggetto
- ricerca stella guida
- integrazione con camera CCD (esposizione variabile con il soggetto, mediamente da 1 a 5 minuti)
Le tre fasi erano in realta' suddivise in piu' operazioni al PC in quanto non abbiamo utilizzato alcuno script di automazione (per questo avremmo dovuto usare una strumentazione di ben altro livello). Di conseguenza il lavoro e' stato abbastanza disagevole e alla fine ci siamo letteralmente congelati le dita nell'operare con la tastiera del sistema go-to e del piccolo netbook che gestiva le camere CCD.
La notte e' stata troppo breve ed interminabile nello stesso tempo. Doveva essere piu' lunga per poter procedere con meno fretta e permettere di catturare anche gli ultimi due oggetti che purtroppo abbiamo perso nel forte bagliore mattutino, ma anche piu' corta per evitare il tentativo di assideramento a cui ci siamo sottoposti! Abituati alle brevi e meno fredde notti estive, e' stato davvero difficile arrivare al termine di questa estenuante maratona. Per contro e' stata un'esperienza unica, senz'altro da vivere almeno una volta nella vita! Chi, nella stessa notte, aveva mai puntato il telescopio in ogni zona del cielo, osservando e fotografando cosi' tanti mondi lontani? Anche se non ricca di contenuti scientifici, e' una interessante sfida con le proprie capacita' tecniche e, piu' in generale, con se stessi. Si viene inoltre ripagati con momenti di grande intimita' con il cielo, nonostante i tecnicismi e le complesse apparecchiature usate.
Le ultime riprese, mentre "grattavamo" l'orizzonte nel crepuscolo mattutino, ci hanno regalato queste particolari visioni del sorgere di ammassi stellari. Il sensibilissimo occhio elettronico e' riuscito a cogliere anche il chiarore delle lontane montagne che fanno da sfondo.

 

Le fotografie dei 108 oggetti Messier sono visionabili da qui:

Foto Messier

 

Paolo Berardi
Giuseppe Di Carlo

L'Aquila, 30 marzo 2010

Links:

UAI: Maratona Messier

Students for the Exploration and Development of Space


Last modified on Giovedì 28 Ottobre 2010 13:26
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2 comments

  • Comment Link Paolo Maria Ruscitti Venerdì 09 Aprile 2010 10:15 posted by Paolo Maria Ruscitti

    Ciao Paolo e ciao Giuseppe...

    questo lavoro mi era sfuggito! Assolutamente affascinante e.... da pazzi direi!
    Comunque complimenti per la passione ed il risultato raggiunto!

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  • Comment Link Massimo Caimmi Domenica 04 Aprile 2010 22:17 posted by Massimo Caimmi

    Un "lavorone" come questo meritava un bell'articolo in prima pagina!

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